TAVARES E POZZEBON: COESISTENZA POSSIBILE?

Il mercato si è ormai concluso, portando a Catania la maggior parte degli obiettivi prefissati. Due di questi, come preventivabile e ampiamente dichiarato anche dalla dirigenza etnea già da mesi, occupano la casella di centravanti, troppo spesso coperta in maniera deludente fino a questo momento. A causa di ciò, i rossazzurri si sono visti costretti a correre ai ripari, riuscendo ad assicurarsi due ottimi, se non eccellenti, attaccanti per la categoria: Diogo Tavares e Demiro Pozzebon.

Il primo, acquistato dal Catanzaro in prestito, ha dato modo di mostrare le proprie qualità già all’esordio dal primo minuto di domenica scorsa, siglando anche un gol, e facendosi apprezzare dal popolo rossazzurro per la propria predisposizione alla lotta e al sacrificio. Il secondo, dal canto suo, è stato da subito in testa alla lista delle preferenze per il ruolo di attaccante e, dopo essere finalmente riuscito a giungere ai piedi del vulcano, è lecito attendersi che sia lui il titolare nel ruolo di numero 9 (non a caso numero di maglia assegnatogli). Pozzebon viene, peraltro, da un ottimo avvio di stagione a Messina, dove è stato salutato con non pochi rimpianti dalla tifoseria, e da cui ci si aspetta quel peso offensivo necessario per consentire alla squadra guidata da Pino Rigoli un ulteriore passo in avanti.

Quindi sono queste le gerarchie, con Pozzebon titolare e Tavares alternativa di lusso? Nì. Negli ultimi giorni, infatti, complici le parole in conferenza stampa del mister, si è fatta largo la possibilità, magari non dalla gara con il Matera, ma in futuro, vista la pericolosità dell’avversario, di una coesistenza tra i neoarrivati. Le caratteristiche, a detta sempre di Rigoli, sono diverse e potrebbero formare una coppia d’attacco ben assortita.

Ma quale sarebbe il modulo da attuare? Varie le possibilità ora a disposizione del tecnico etneo, che potrà agilmente passare, dando per stabile la difesa a tre con il ritorno di Marchese,  dal 3-4-3 al 3-5-2, passando per il 3-4-1-2 con Mazzarani dietro le due punte. Nei due moduli in cui si prevede la presenza di due punte, la coesistenza sarebbe facilmente trovata, ma, anche in caso di tridente, la dedizione e lo spirito di sacrificio del portoghese potrebbero non farlo sfigurare anche nel ruolo di esterno, ovviamente con la tendenza a prendere posto e manforte in area in fase di possesso al proprio partner d’attacco.

Insomma ci sono molteplici alternative a disposizione, sperando che l’imbarazzo della scelta per il tecnico rossazzurro non si riveli un pericolosissimo boomerang.

Claudio Maggio

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