UN CATANIA TUTTO “MACCA LIOTRU”
Identità e senso di appartenenza. Due valori che ben si sposano con il nuovo Catania costruito dal direttore Pietro Lo Monaco. Una squadra dove spiccano diversi elementi “macca liotru”, sulla falsa riga di quella formazione che esattamente dieci anni addietro conquistava la storica promozione nella massima serie.
Una scelta ben ponderata quella del dirigente di Torre Annunziata. E allora diventa facile pensare che l’elemento “catanesità” abbia giocato un ruolo importante nella scelta del tecnico Pino Rigoli. Ma non solo. Buona parte del mercato estivo rossazzurro ha fondato le proprie basi su calciatori nati ai piedi del vulcano o che in passato hanno costruito un forte legame con la città etnea.
Nella prima categoria rientrano certamente il catanese emigrato Anastasi, nonché il centrocampista Bucolo, cresciuto proprio nelle giovanili rossazzurre durante la prima gestione del direttore. Per quanto concerne la seconda categoria, da ricordare i ritorni a casa di Biagianti e Paolucci. Due nomi che, solo a pronunciarli, scatenano un attacco di nostalgia acuta, oggi pronti a riscrivere nuovamente la storia del Catania.
Tutti giocatori che, tra le altre cose, si sposano perfettamente con i requisiti richiesti dalla tifoseria, la quale considera l’attaccamento alla maglia un parametro imprescindibile, ancor più importante dell’aspetto prettamente tecnico. Una miscela che, in un campionato come la Lega Pro, dove le qualità caratteriali rappresentano un parametro fondamentale, può fare la differenza.
Il Catania versione 2016/2017 sarà una squadra con il coltello fra i denti, pronta a dare battaglia alle diciannove compagini con cui si troverà a confrontarsi. Perché, in fondo, la storia chiede che Catania debba essere un nome di quelli che fanno paura solo a pronunciarli.
Antonio Longo
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