INIZIO RADIOSO

Finalmente si ricomincia ed inizia subito in maniera spettacolare il campionato del Catania. I siciliani, infatti, si recano sul campo dell’Avellino con un’idea ben chiara in mente: attaccare sfruttando le numerose soluzioni studiate per sfondare la difesa avversaria. Interpretano benissimo questo modus operandi le mezzali Dall’Oglio e Llama, che recuperano e ripartono senza risparmiarsi, costruendo una gabbia attorno al sinistro fatato di Lodi, che disegna geometrie e agisce da vero e proprio metronomo per i compagni.

Il Catania crea numerose palle-gol, ma sotto porta non è sempre cinico e freddo. Ci provano Sarno, Dall’Oglio e Di Piazza, sbagliando quasi clamorosamente l’affondo. Solo che i rossazzurri hanno pazienza e così continuano a cercare il varco nella retroguardia biancoverde. Al 22′ arriva finalmente il lampo giusto: Sarno scodella per Pinto, il quale cerca l’accorrente Di Piazza in mezzo all’area per lo 0-1. Ciononostante, gli ospiti non sono ancora soddisfatti e continuano a dominare il campo. Passano otto minuti per assistere al gol dello 0-2. Stavolta è Ciccio Lodi ad emozionare la platea: sinistro chirurgico che bacia il palo direttamente da calcio di punizione. Il Catania è padrone indiscusso del campo, anche se la linea difensiva non è sempre esente da responsabilità. Saltuariamente, infatti, gli irpini si affacciano dalle parti di Furlan, finché non trovano la rete per dimezzare lo svantaggio. È Albadoro a concludere tre volte in porta nella stessa azione, indubbiamente caparbio, ma assistito da non poca fortuna in questo caso.

Se la prima frazione di gioco si conclude con il risultato comunque in bilico, la ripresa è invece a dir poco scoppiettante. Gli etnei chiudono nuovamente il match già nei primi minuti: Di Molfetta è bravissimo a servire Di Piazza, che prima arpiona e poi scavalca con un pallonetto il portiere avversario. È la rete dell’1-3, alla quale però seguono tanti altri gol. Il Catania, infatti, prende il largo andando a segno con tre dei cinque subentrati: prima è Welbeck a sfoderare un destro forte e teso che s’insacca in rete; poi è Mazzarani a sfruttare un cross al bacio di Catania e a bucare l’estremo difensore con un tiro fantastico da vedere; per ultimo è Bucolo a trovare la rete al termine di un contropiede fulminante. Ospiti che quindi dilagano nel risultato, ma l’Avellino è spinto da un moto d’orgoglio che gli permette di accorciare le distanze grazie ad una brillante doppietta di Di Paolantonio, sicuramente il migliore dei suoi.

Si parte da una certezza: i rossazzurri hanno un’identità. Sembra davvero che mister Camplone stia cercando d’imprimere nella testa dei suoi calciatori un’idea di gioco limpida ed efficace: continuo fraseggio palla a terra, costante ricerca del pallone, produzione ragionata di soluzioni. Il Catania ha un proprio modo di pensare la manovra offensiva, con più giocatori che accompagnano l’azione, si scambiano le posizioni e fanno girare palla, dando l’idea di essere sempre pericolosi. Unico neo, ovviamente, sono i tre gol subiti già alla prima giornata, perciò risulta ancora da registrare qualche movimento della retroguardia etnea.

L’inizio è comunque radioso, perché il Catania intende valorizzare il proprio rendimento in campionato mediante la costruzione del gioco. Quindi la strada da percorrere è certamente lunga, però tre punti sono già in cascina.

Federico Fasone

 

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