UN CACCAVALLO IN PIU’ PER L’ASSALTO AL PRIMO POSTO

Tre settimane di sosta per riflettere e ingranare la giusta marcia. Sarà questo il punto di partenza del nuovo anno in casa Catania. La prima parte di stagione ha lasciato in eredità tante luci e qualche ombra. Ed è proprio su queste ultime che bisogna lavorare in vista delle restanti sedici battaglie in programma, a cominciare dal big match di Lecce previsto per il 21 gennaio. Un appuntamento da non fallire, per il quale sarà importante recuperare energie e risorse utili.

Importante, in tal senso, potrebbe rivelarsi la sessione di mercato appena cominciata. Una finestra di riparazione che darà la possibilità di intervenire in quei reparti a corto di alternative. Nello specifico, non indifferenti carenze si notano per quanto concerne il ruolo di esterno offensivo. L’infortunio di Russotto – unito agli acciacchi di Di Grazia –  ha praticamente privato mister Lucarelli di consolidare quel 4-3-3 che tanto aveva ben impressionato a suon di gol e prestazioni da incorniciare . Un modulo nel quale la freschezza degli esterni offensivi, in particolare quelli in grado di garantire imprevedibilità e superiorità numerica, risulta un elemento determinante.

Lo sa bene il direttore Lo Monaco che è prontamente corso ai ripari per individuare il profilo giusto per il salto di qualità. Proprio di queste ore è la notizia dell’acquisto di Giuseppe Caccavallo, ala destra classe 1987, lo scorso anno al Cosenza. L’arrivo di Caccavallo permetterà al tecnico toscano di tornare a prediligere il 4-3-3 e poter disporre di una sorta di alter ego di Andrea Russotto, in attesa che quest’ultimo torni arruolabile dopo l’infortunio maturato nella gara contro il Matera.

Contare su una rosa lunga è condizione imprescindibile per una maratorna come la Serie C, lunga e dispendiosa. La classifica, dal canto suo, dice che ancora nulla è perduto. Il primo posto è ancora alla portata, soprattutto in considerazione del vantaggio dello scontro diretto sui giallorossi. Mettere in campo tutte le risorse possibili diventa pertanto un obbligo da cui non ci si può sottrarre. Per rispetto della piazza e per la gloria di una città meritevole di ben altri palcoscenici.

Antonio Longo

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