RIGOLI, UN CATANESE PER L’ELEFANTE

“Vogliamo un terrone, come Marino 10 anni fa!”. Ha esordito così Pietro Lo Monaco durante la conferenza stampa di presentazione di Pino Rigoli, allenatore dell’Akragas da Gennaio e nuovo allenatore rossazzurro. All’alba di questa nuova avventura, dunque, il dirigente di Torre Annunziata ha addirittura migliorato le proprie aspettative ingaggiando non solo un terrone, ma un siciliano “figlio del vulcano”. Classe ’63, nato a Raccuja (ME) e tifoso del Catania, Rigoli è un esteta del calcio, maniacale nei dettagli tattici, grintoso e con grandi margini di crescita. Riflettori puntati inesorabilmente su di lui, dunque, qualche dubbio com’è normale che sia ma presupposti che sembrano presagire già qualcosa di positivo.

Catania è la prima grande piazza della sua carriera, centellinata comunque da tanti e tanti successi nelle categorie inferiori. Nei 6 mesi appena passati, Rigoli è riuscito a portare l’Akragas a quota 40, risollevando il morale di una piazza solitamente calorosa che si era pian piano spenta sotto la guida di Legrottaglie. “Non dormo da due giorni”, ha detto il mister in conferenza stampa, e siamo certi non stia mentendo: un uomo che abita a Nicolosi e vive Catania quotidianamente, non può non essere felice e contemporaneamente preoccupato del nuovo incarico, che in città è ruolo talmente importante da essere annoverato tra le più alte personalità, secondo solo all’inarrivabile ed amata Santa!

Un 4-3-3 molto mobile sarà l’assetto base dei rossazzurri l’anno prossimo, che proverà a costruire gioco sostituendo tre seconde punte intercambiabili alla presenza di un “nueve” fisso. Chissà quali regali Lo Monaco avrà già pensato per il nuovo allenatore e per la piazza, già galvanizzata e pronta per la nuova stagione.

Carlo Maria Castiglione

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