CATANIA: SCOPPA SCOPPIETTA, MA IL “BOOM”?

Belle aperture, ottime verticalizzazioni, sprazzi di classe alternati a momenti di totale blackout, palle perse e mancanza di idee. Fino ad ora, vuoi per il normale tempo di adattamento alla categoria e al campionato, vuoi le note difficoltà di personalità che l’intera squadra affronta sin dall’inizio del torneo, il mediano classe 87’, Federico Scoppa, ha offerto prestazioni altalenanti.

Dopo il mancato arrivo di Lodi a gennaio, da lui ci si aspettava e ci si aspetta ancora molto, soprattutto per dare quel tocco di qualità ad un centrocampo fatto di corsa e dinamismo.
In questo momento di generale confusione, però, un dato salta all’occhio: alle ottime prestazioni del Catania è seguita quasi sempre un’ottima, o quantomeno sufficiente, prestazione del mediano argentino.

Ricordiamo, per esempio, che nell’unica trasferta vinta dalla squadra etnea nella 16esima giornata di campionato contro il Cosenza, vitale è stato il suo apporto in termini di palloni recuperati e in quantità di palle giocate.
Ultimamente, contro il Matera, sembrava aver trovato sia la giusta verve che la giusta collocazione nel 3-5-2 di mister Rigoli, offrendo una prestazione non solo qualitativamente importante, ma ottima anche sul piano agonistico, fatta di lotta e palloni recuperati in ogni parte del campo.

Nelle ultime due partite il suo “patatrac” personale è stato, probabilmente, legato ad una confusione generale della formazione rossazzurra e ad una mancanza di idee a livello offensivo. Queste, come molte altre partite in precedenza, hanno mostrato che in Lega Pro ci sono squadre bravissime nel chiudersi e nel non lasciare spazi, per cui la giocata in profondità non sempre è possibile.

Ci vogliono prontezza, ma anche schemi ed idee chiare sul da farsi per aprire lentamente le maglie di formazioni che fanno dell’agonismo la loro prima arma. Ancora una volta esame rimandato, in attesa di trovare quegli automatismi e quelle sicurezze che vengono solo da soluzioni, provate e riprovate miriadi di volte.

Simone Caffi

 

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