IL MIGLIORE, MA ANCHE IL PEGGIORE

“Il Catania ha rappresentato per otto anni un collante tra la mia figura di docente-educatrice e gli alunni appartenenti ad un territorio a rischio, ma anche di ambienti tranquilli con difficoltà di relazione ed handicap.”

In città ormai si era diffusa un’incessante voglia di riscatto che, pervadendo nell’animo di tutti, dai più anziani ai più piccini, aveva come portavoce il presidente Antonino Pulvirenti. Tutti ammiravano le sue doti nell’aministrare la squadra ed ogni singolo cittadino millantava i successi della squadra locale come se fossero frutto del proprio ingegno.

Questo è senza dubbio il risultato migliore raggiunto dal presidente Pulvirenti: ci sentivamo tutti indispensabili protagonisti di una giostra che girava in modo armonioso legandoci l’uno con l’altro.

Quello degli ultimi anni è stato statisticamente il più grande Catania di sempre, ma non solo per i risultati in campo, anche per una perfetta amministrazione e un più che eccellente coinvolgimento popolare. Si sono rivisti allo stadio, oltre ai soliti fedelissimi, le famiglie, i più piccoli e persino le scuole. Il lunedì mattina fra i banchi di scuola, sulle scrivanie degli uffici e persino sui mezzi pubblici non si faceva altro che commentare le gesta della squadra risalenti al giorno precedente.

Ugo Foscolo ne “I Sepolcri” recitava che gli animi nobili e valorosi servono a risvegliare le coscienze e ad infondere nel popolo la voglia di riscatto. Antonino Pulvirenti stava creando tutto ciò, ma a causa dello scandalo emerso un paio di mesi fa, Catania e il Catania sono ricaduti nel baratro lasciando un posto vacante nel calcio delle big e di tutto ciò che rimarrà una storia tanto bella quanto amara da raccontare. Riprendersi ciò che spetta ai catanesi, adesso, è la voce imperante del popolo rossazzurro.

Fabio Maria Scalzo

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