UMILIAZIONE
Otto anni che il Palermo mancava dal “Massimino”: torna finalmente il derby più infuocato dell’isola alle falde dell’Etna. Rossazzurri e rosanero che arrivano alla madre di tutte le partite sicuramente accorti di energie, complici le vicissitudini delle ultime giornate che si sono alternate da ambo le sponde. È comunque una partita intrisa di motivazioni, ecco perché i giocatori in campo sono sì concentrati, ma nel contempo sentono la palla scottare fra i piedi. Ospiti più pericolosi dei padroni di casa nella prima frazione di gioco, soprattutto grazie alla traversa di Marconi e al tentativo rocambolesco di Floriano che però viene sventato da Sarao direttamente sulla linea di porta. Dall’altro lato il Catania prova alcune scorribande sull’asse Russotto-Calapai, ma soltanto una volta va vicino alla rete con una conclusione di Pinto prontamente chiusa dalla retroguardia rosanero. Importante episodio del match avviene al 35′, quando Marconi viene espulso per doppia ammonizione. Da quel momento in poi il Catania è chiamato a tenere le redini del gioco.
Subito sprint di Russotto nella ripresa, che si presenta a tu per tu con Pelagotti, ma manda clamorosamente la palla sul palo. Poi ci prova ancora una volta poco più tardi, però spara in faccia all’estremo difensore palermitano. Dopodiché arriva la beffa: l’intramontabile Mario Santana segna un golazo con stop e tiro al volo, peraltro lasciato completamente libero di calciare in mezzo all’area di rigore. Russotto è comunque il più in palla dei suoi e ci prova ancora con un colpo di testa, che però s’infrange sulla parte alta della traversa. Minuti finali all’insegna della foga e del nervosismo, senza che il Catania riesca più a trovare la via della porta. Soltanto un sussulto con Reginaldo che si conclude malamente in tribuna.
Finisce così. Il Palermo torna a vincere al “Massimino” dopo 14 anni. Umiliazione indicibile per gli uomini di Raffaele che macchiano indelebilmente il proprio campionato. Perdere il derby fa sempre male, ma farlo addirittura in questa maniera è veramente una tragedia per chi tiene a questi colori.
Federico Fasone