TORNIAMO A UNA SETTIMANA FA: PERCHÉ PETRONE SI È DIMESSO?
Gli strascichi lasciati dalla nefasta sconfitta, subita davanti al proprio pubblico contro il Melfi, hanno portato ad una fase veramente critica della stagione del Catania. Alla debacle di domenica scorsa, tra l’altro, la formazione etnea non ha saputo ovviare nemmeno sette giorni dopo, anzi ha perduto anche sul campo del Lecce.
In terra pugliese, però, sulla panchina rossazzurra figurava Giovanni Pulvirenti, ex tecnico della Berretti e designato come successore di Mario Petrone. Sì, perché a gettare benzina sul fuoco sono state proprio le dimissioni dell’allenatore napoletano, giunte all’improvviso e a dir poco clamorosamente proprio nella giornata di martedì scorso.
Negli ultimi giorni c’è stato uno scambio di battute a distanza fra lo stesso Petrone ed il direttore Pietro Lo Monaco: il primo ha parlato di “squadra malata“; il secondo, invece, ha asserito che il tecnico campano avesse avuto timore di fallire, giungendo così a dare le proprie dimissioni dopo solo tre partite dall’inizio della sua avventura rossazzurra.
C’è chi digrigna ancora i denti per non aver capito appieno quale possa essere stata la causa principale che abbia portato il mister ad una decisione tanto drastica quanto intransigente. Ebbene, probabilmente bisognerebbe tornare al post partita di Catania- Melfi, più precisamente all’interno dello spogliatoio. In quel momento un forte screzio, figlio della rabbia e della delusione, avrebbe causato vere e proprie frizioni fra giocatori all’interno del gruppo. Una situazione che Petrone non ha affatto digerito, tanto da sentire di non riuscire più a tenere la squadra fra le sue mani. Sensazioni che lo stesso mister non ha gradito, dunque, non facendosi convincere neanche dalle parole di Lo Monaco che, come ha affermato qualche giorno addietro in conferenza stampa, ha cercato fino all’ultimo di trattenerlo a Torre del Grifo.
Il presente, adesso, vuole che a dirigere gli etnei ci sia Pulvirenti. Nel Catania visto a Lecce ha sorpreso non poco l’esclusione di Russotto dalla partita, nonostante i siciliani fossero in svantaggio. Una scelta tecnica sicuramente opinabile, ma per il prossimo impegno, che sarà sul campo della Paganese, sarà squalificato Andrea Mazzarani, quindi sembra difficile aspettarsi altre sorprese.
A prescindere da chiunque possa essere schierato titolare, si tratta comunque di una brutta gatta da pelare per il tecnico rossazzurro, che dovrà innanzitutto lavorare sulla mente dei propri giocatori, i quali hanno sempre dimostrato di avere personalità non facili da gestire. E il mister dovrà riuscire nell’intento di farcela, contrariamente a come sia finita la vicenda Petrone.
(Fonte foto: calciocatania.it)
Federico Fasone
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