TACOPINA SOTTO L’ALBERO
Finalmente ci siamo. In questo anomalo e anonimo Natale, i tifosi del Catania avranno un motivo per sorridere. Proprio in questi giorni, infatti, si dovrebbe finalmente concretizzare il passaggio della società etnea dalla Sigi spa all’avvocato americano Joe Tacopina. Il nero su bianco dovrebbe arrivare proprio durante le festività natalizie attraverso una firma di digitale, in attesa del closing definitivo fissato per fine gennaio. Un momento di portata storica per la matricola 11700. Per il presente e per il futuro. Una svolta epocale, destinata ad aprire una nuova era dal punto di vista strettamente calcistico, e non solo.
Tacopina ricoprirà il ruolo di presidente e si circonderà di un valido pool di collaboratori di fiducia, ognuno con specifiche mansioni. Un posto nei quadri dirigenziali è previsto anche per Gaetano Nicolosi, uno dei maggiori investitori della Sigi, particolarmente attratto dal nuovo progetto. Ma proviamo a vedere nel dettaglio cosa può significare in termini pratici l’approdo della cordata statunitense sotto il vulcano.
Aspetto sportivo: la Sigi ha dato prova di aver costruito una squadra di tutto rispetto. Lo dicono i risultati, lo dice la classifica. Importante anche la valorizzazione in atto di alcuni prospetti provenienti dal vivaio. L’avvocato americano probabilmente metterà subito mano al portafogli approfittando del mercato invernale per puntellare la rosa in vista del girone di ritorno e della rassegna playoff. In tal senso, una vittoria domani contro il Catanzaro potrebbe chiudere restituire ulteriore linfa in chiave 2021. Se tuttavia tentare il salto di categoria già quest’anno è un sogno, il vero obiettivo è porre le basi per tentare il salto diretto nella stagione 2021/2022. Inutile ricordare quanto il ritorno in categorie più consone alla piazza etnea possa essere anche una notevole opportunità di natura economica per il territorio.
Torre del Grifo: inutile nascondersi dietro un dito: Torre del Grifo è elemento centrale nel progetto americano, definito uno tra i migliori centri sportivi d’Europa. La sua valorizzazione e il suo potenziamento è tra le principali priorità, con conseguenti vantaggi in termini di introiti e posti di lavoro. Lo stesso Tacopina, d’altra parte, nella recente intervista rilasciata a goal.com ha fatto intendere che la crescita della squadra andrà di pari passo con quella del centro sportivo alle falde dell’Etna.
Stadio “Angelo Massimino”: il nuovo stadio al momento è più un sogno che una realtà. Nel futuro prossimo, invece, la casa del Catania sarà ancora l’ “Angelo Massimino”. La struttura sita nel quartiere Cibali sente tuttavia il peso dell’età e dell’assenza di manutenzione degli ultimi anni. Urge, pertanto, un intervento di ristrutturazione a partire dal manto erboso, protagonista in questo periodo delle note vicissitudini. E se la storia del glorioso impianto è nota a tutti, con l’imminente apertura della stazione “Cibali” della metropolitana, anche la mobilità potrebbe notevolmente migliorare. Anche qui, non indifferenti i potenziali vantaggi economici per la città. Molte attività commerciali adiacenti traggono infatti buona parte del loro fatturato proprio dalla partita della domenica.
Merchandising: può sembrare una brutta parola, ma è attualmente uno dei limiti del calcio italiano. Trasformare il Calcio Catania in un vero e proprio brand può rappresentare un ulteriore punto di svolta per uscire definitamente da una dimensione provinciale e proiettarsi in una dimensione globale. Utile in questo settore potrebbe essere anche l’apporto di Fabio Pagliara, che in futuro potrebbe – chissà – trovare posto negli organigrammi societari.
Antonio Longo