TACOPINA? MUOVERSI, MUOVERSI

Tacopina sì, Tacopina no. Un ritornello tornato prepotentemente sulle prime pagine, alternando momenti di incauto entusiasmo, a momenti di disfattismo incontrollato. Ma come stanno realmente le cose? Circa una settimana fa era stato l’avv. Ferraù a parlare di affare prossimo alla conclusione, sottolineando però come vi fossero ulteriori dettagli da limare, quali le vicende legate alla ristrutturazione del debito, la sua entità e la relativa possibilità di ridurla. Questione non di certo secondaria, questa, e che l’avv. Augello ha tenuto a precisare intervenendo durante la trasmissione televisiva “Corner”, mettendo inoltre in guardia da una possibile fumata nera circa il buon esito della trattativa legata al passaggio di proprietà nelle mani di Joe Tacopina, proprio nel caso tali accordi di ristrutturazione e ridefinizione dell’ammontare dell’esposizione debitoria non riuscessero a perfezionarsi, aggiungendo che in tal caso il gruppo SIGI avrebbe comunque pronto un Piano B.

Situazione che ha trovato conferma nelle parole dello stesso diretto interessato, vale a dire Tacopina, che a Catanista.eu, se da un lato ha mostrato cauto ottimismo nella buona riuscita riguardo lo scioglimento di quest’ultimo nodo, dall’altro ha lasciato ampiamente intendere che difficilmente si potrà giungere al tanto atteso closing nel caso il debito complessivo rimanesse come lo si trova allo stato attuale, risultando un ostacolo non indifferente ad una programmazione totale e che punti in alto, come lo statunitense avrebbe in mente di fare. I punti cruciali e assodati della questione, paiono legati ai debiti contratti con l’Agenzia delle Entrate e col Comune di Mascalucia: stando alle dichiarazioni rilasciate dall’avv. Cacopardo ad Unica Sport, però, con la prima ci sarebbe un principio di accordo, e nonostante il tutto sia ancora da formalizzare e da concrettizzare, parrebbe filtrare cauto ottimismo; viceversa, più complessa sembrerebbe la seconda, data la diversa natura del debito.

Certo è che saranno giorni importanti, dove le parti si aggiorneranno e tenteranno un’intesa comune, in una vicenda dove tutti comunque hanno interesse a che la questione vada in porto.

Gabriele Di Mauro

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