SARNO, L’ARMA IN PIÙ?
Mancano circa venti minuti al Massimino e il Catania conduce di misura sulla prima della classe, la Juve Stabia: è uno di quei momenti in cui la palla scotta, pesa, vorresti prenderla quel poco che basta a portare a casa il risultato.
Mister Novellino lo sa, ne ha vissuti un’infinità di questi momenti e non è per nulla colto di sorpresa. Aveva già inserito Marchese per Manneh, alzato il tasso tecnico della squadra ed abbassato i ritmi in maniera considerevole e consigliato un palleggio intelligente che passasse dai piedi del match winner, Francesco Lodi. Quando Caserta, che non ha mai avuto piacere di perdere nemmeno il calcio tennis del giovedì, capisce l’antifona, decide di provare il tutto per tutto sbilanciandosi in avanti. El Ouazni a riempire l’area, Mastalli junior a ridosso dell’attacco.
I rossazzurri iniziano a risentire della presenza famelica delle vespe, che affamate resteranno. È il settantaduesimo minuto quando entra in campo Vincenzo Sarno, che si mette largo a destra in luogo ad uno sfinito Di Piazza, autore di una splendida prestazione. Il numero 7 si ritaglia il ruolo importante nell’ultimo scorcio di partita, collante tra il centrocampo e l’attacco.
Con esperienza ed acume tattico, il giocatore campano porta in avanti il baricentro dell’Elefante fino alla fine della partita, impensierendo la Juve Stabia e gestendo la palla come, fino ad oggi, nessuno aveva provato a in fase offensiva. Il Catania vince una partita perfetta, in cui non rischia praticamente mai di andare sotto, grazie all’oculata manovra di possesso palla che Lodi era sempre riuscito ad organizzare nei primi sessanta minuti di partita, e che per la prima volta è stata condotta in porto dalla sapienza tattica di Sarno.
Che non sia l’ex Padova l’arma in più del Catania per questo finale di stagione? Le premesse ci sono tutte.
Carlo Maria Castiglione
(fonte immagine: calciocatania.it)
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