NOVELLINO, LIGABUE E QUEL SOGNO ROSSAZZURRO

Da due settimane oramai sulla calda panchina rossazzurra siede Walter Novellino, omonimo di quel mago di cui Ligabue parlava in una famosa canzone. Troppo poco materiale per compiere esaustivi e ponderati bilanci sul suo operato, troppo poco il tempo per avere reale percezione della scia del solco tracciato dal suo lavoro. In realtà proprio questo concetto di “troppo poco tempo” è il motivo e lo scopo del suo arrivo qui a Catania: serviva un uomo, un allenatore che potesse risollevare una città intera ricomponendo i pezzi di una squadra che per troppo tempo ha viaggiato sulle ali dell’emotività, spesso e volentieri non quella produttiva, attraverso grande forza comunicativa, grande dose d’esperienza e che sapesse trasmettere piena fiducia nei propri mezzi.

Fin dal primo giorno il tecnico campano ha parlato di lavoro mentale, incentrato sulla psicologia dei suoi, di inculcare ad ogni singolo componente della rosa che se giochi nel Catania la tua testa deve essere proiettata al vertice del campionato, senza alcun alibi. Allora cosa può dirsi di queste due giornate sotto l’egida del tecnico ex Sampdoria? A livello tattico è stato evasivo forse, ma in realtà fin troppo chiaro, essendo proprio questo il filo rosso conduttore del suo operato: non bisogna riempire il cervello dei calciatori di nozioni e prove di calcio teorico, specialmente in questo momento della stagione. Spaziando dal 4-3-3 casalingo contro il Potenza, al 3-5-2 a Catanzaro, ha confermato questa sensazione, riuscendo al contempo a fare evincere nella squadra un lato emotivo che in verità fino a domenica era rimasto dentro lo spogliatoio, cioè una forza mentale unita ad una capacità di reagire che ha fatto stropicciare gli occhi a tutti i tifosi, riuscendo a rimontare e addirittura ribaltare l’inerzia della gara a proprio favore in un campo durissimo come quello di Catanzaro, allontanando le paure e le pressioni rappresentate dal peso del match, che in caso di risultato passivo avrebbe probabilmente chiuso le porte ai rossazzurri circa un posto fra le prime tre.

Il punto focale sta proprio qui: Novellino sembra essere riuscito a far passare la disposizione tattica non come forma di esperimento atto a creare scompiglio nel rettangolo verde agli avversari, ma che alla fine si rivelava essere lama a doppio taglio, bensì come la soluzione ponderata e pragmatica migliore per affrontare la situazione in concreto, attraverso un forte carisma che ha infuso di fiducia ogni reparto della formazione etnea. Lui stesso ha confermato di essere a disposizione di un organico qualitativamente attrezzato, per cui a dei bravi giocatori, più che indicare cosa e come debbano fare, si debba trasmettere loro fiducia ed assicurarsi che essi lo facciano nel modo migliore.

Dunque, il bilancio attuale è di 4 punti in 2 partite, con 2 gol incassati e 3 realizzati, davanti di 3 punti al Catanzaro, pur con una gara ancora da giocare, distante di 7 dal Trapani, a sua volta con una gara in più giocata, e 9 dalla Juve Stabia, che proprio domenica sarà ospite al “Massimino” in una partita che potrà dire tantissimo sul resto della stagione e delle ambizioni del Catania. Certo, alla fine, come in ogni cosa, sarà il tempo a parlare, e a dire se Novellino sarà stato come il “mago Walter” cantato da Ligabue, incapace di stupire dopo l’entusiasmo iniziale, o se sarà stato realmente l’uomo giusto per la tanto attesa svolta dei rossazzurri.

(Fonte foto: calciocatania.it)

Gabriele Di Mauro

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