MEDIOCRITÀ CONCLAMATA
Avanti, nutrivano un po’ tutti quel timore. Quello che continua a ripetere che il Catania non è tra le migliori squadre del torneo e nemmeno può tentare di avvicinarcisi alle zone nobili della classifica. La partita di Pagani rappresenta la risposta a questa paura e conferma come le critiche arrivate finora, pesanti o meno, siano giustificate, specialmente di fronte a cotanta mancanza di continuità contro compagini comunque modeste. Prima vinci gare la cui difficoltà resta relativa, come quella contro il Rende e la Paganese, pensando di poter dare una svolta, poi perdi quando dovresti confermarti in una sfida solo leggermente più complicata.
Già, leggermente. Perché numeri alla mano il Catania ha subito 3 gol da una squadra che in casa non vinceva da oltre due mesi, ma che di fronte alla mediocrità rossazzurra ha facilmente trotterellato verso la vittoria. 3-5-2, 4-3-3, calciatori messi in una posizione piuttosto che in un’altra, cambio di allenatori: “il pesce puzza dalla testa”, dall’ideazione di un undici che sembra avere più lacune che certezze. E se da un lato buon gruppo capace di concorrere per i i primi posti, anche se non per la promozione diretta, avrebbe comunque fatto ben sperare in ottica play-off, con l’attuale stato delle cose arrivare agli spareggi significa perderli prima di giocarli.
Per questo, ormai, è diventato difficile parlare di calcio, prestazioni e infortuni. Impossibile continuare a ripetere sempre le stesse cose appellandosi a questo o quell’errore, a questo o quel calciatore. Bisogna tirare la carretta fino a gennaio, almeno con carattere e rabbia, sperando per il meglio. Sperando in un mercato che dovrà fare rima, per forza di cose, con la parola “miracolo”.
Sempre ci si arrivi a gennaio, visto le voci che circolano in queste ore.
Redazione Catania Channel
(fonte immagine: cataniachannel.com)