MANI AVANTI: BALDINI MAI IN DISCUSSIONE
Ci si trova a dover convivere per un’altra settimana a dover scappare da un risultato negativo. A dover correre più veloce possibile per lasciarlo indietro, chiudere gli occhi e sperare che, una volta riaperti, questo non stia più ad inseguire la nostra ombra.
Ma la verità è che c’è. Inutile nascondersi, tanto meno nasconderlo. Un avvio di stagione che mette al muro il Catania, lo relega nei bassifondi della classifica e lo riempie di mille incertezze.
Come se prima non ve ne fossero già abbastanza. Come se tutto ciò non fosse, quanto meno, preventivabile. Era ipotizzabile un avvio così, anzi, un intero percorso fatto di sbavature, di cadute, di trasferte amare e partite che avrebbero lasciato soltanto l’amaro in bocca. Parliamo di una squadra che, per forza di cose, è stata quasi totalmente ricostruita, che ha avuto un pre campionato abbastanza provante, per tutte le ragioni note. Una squadra mai rodata più di tanto, date la carenza di amichevoli giocate.
Non si tratta di creare alibi, trovare scuse, difendere a tutti i costi. È evitare l’esatto contrario, semmai. E quindi, sì, occorre mettere le mani avanti sin da subito: ci si pensi mille volte prima di fare la cosa più semplice che avviene nel calcio, cioè dito contro l’allenatore, e cacciata come unico responsabile.
Baldini, quando ha avuto a disposizione un determinato organico, ha messo su una squadra con gli attributi come poche volte era accaduto, mostrando anche un bel calcio, bello da vedere ed anche efficace.
Certo, qualcuno giustamente potrà anche obiettare che, una volta accettato un incarico, se ne diviene anche responsabili. Se non stava bene questa situazione, si sarebbe potuto fare da parte a luglio. E invece no, è rimasto, conscio di tutto. Anche del fatto che, in fin dei conti, i pesci in faccia eventualmente li avrebbe presi lui.
Ma c’è anche un’altra verità che va detta. Sì, i risultati lasciano a desiderare, la situazione non è delle migliori, tutt’altro. Ma non si può negare che, Monopoli a parte, il Catania abbia fatto anche buone partite. Anche considerando l’attuale potenzialità della rosa.
È questa la minestra. È un’annata che più di altre presenta molteplici incognite, e risultati che stanno dipendendo sempre meno dalle prestazioni. Ma citando Zeman, secondo cui la prestazione, a differenza del risultato, non sarebbe mai causale, resta da dare fiducia a quest’uomo, a questo allenatore che non si è mai nascosto e ci ha messo sempre la faccia. Ora più che mai, supporto a mister e giocatori.
Gabriele Di Mauro