L’ultima al “Massimino”, sarà la partita degli addii
La stagione 2015/2016 del campionato cadetto è ormai alle battute finali. I rossazzurri si apprestano ad affrontare l’ultimo incontro casalingo al “Massimino”, prima di uscire definitivamente di scena e chiudere i battenti, da una stagione anonima sotto il profilo dei risultati e burrascosa per quanto concerne le vicissitudini societarie. La sfida contro il Cittadella servirà non solo per conquistare l’agognato punto salvezza, ma soprattutto per riscattare i quattro gol subiti nella trasferta di Brescia e salutare il pubblico che, in questa stagione, nonostante tutto è rimasto vicino alla squadra arrivando a stringere patti, davanti ai cancelli di Torre del Grifo, con alcuni dei giocatori più rappresentativi.
L’ultima al Massimino, sarà con molta probabilità la partita degli addii. In molti, tra giocatori e allenatore compreso, lasceranno a fine stagione la maglia rossazzurra. È il caso degli argentini Castro e Rinaudo che hanno numerose richieste da diverse squadre di A, di Capuano che si trova in scadenza di contratto, e di Sciaudone che, non avendo lasciato il segno con la maglia etnea, potrebbe far ritorno a Bari.
Da definire la posizione di Marcolin. Il tecnico bresciano, infatti, anche se legato da un altro anno di contratto, potrebbe non essere riconfermato. Le cinque vittorie consecutive, se da un lato lo avevano rilanciato, dando positività ad un ambiente in fermento, dall’altro sembrerebbero non essere bastate a riconfermargli la fiducia. I risultati troppo discontinui ed altalenanti ed il non aver indossato, la fedele sciarpa rossazzurra nell’ultima partita giocata dal Catania, sembrano essere un chiaro segnale di resa.
I tifosi, intanto, discutono se sostenere il Catania per l’ultimo incontro casalingo o disertare in segno di protesta. A tal proposito la vendita dei tagliandi procede ancora tiepidamente. Concludere la stagione con così tanta amarezza, è un vero peccato, per una tifoseria che era abituata a salutare la stagione sportiva, abbattendo la “quarta parete” ed entrando a stretto contatto con i propri giocatori. Solo la fine di questo campionato ci potrà svelare quali siano i disegni della società, sperando che il destino abbia in serbo annate migliori.
Adriano Nicosia
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