LO MONACO: “IL CATANIA HA CONSIDERAZIONE. MIHAJLOVIC UN GRANDE ESEMPIO”

Lo Monaco: “Continua il giro di presentazione dei nuovi arrivati. Lo facciamo a campionato già iniziato per problemi di tesseramento, quindi abbiamo preferito prima concludere tutta la campagna acquisti. Oggi presentiamo Emanuele Catania, catanese purosangue nato nel 2001, e Giovanni Pinto, che ha la stessa età di Emanuele. Quando abbiamo preso Lele, qualcuno ha storto il muso, addirittura una testata giornalistica nazionale ha dimenticato che il Catania non sia costituito solamente da “vecchietti”. Ci sono molti giocatori in piena fluorescenza fisica. Emanuele ha voluto fortissimamente questa maglia e noi siamo stati felicissimi di accoglierlo fra di noi. Giovanni è un giocatore che già abbiamo provato a prendere l’anno scorso, quindi l’avevamo già nel mirino e il suo acquisto ci rende soddisfatti al 100%. Pecorino passerà al Milan in prestito con diritto di riscatto. Le condizioni del manto erboso del “Massimino” sono buone, stamattina gli ho chiesto come stesse e mi ha risposto positivamente. Purtroppo il caldo di questi mesi è stato micidiale, quindi se non si dà l’acqua nei momenti giusti, il manto va in crisi. Vedremo le nuove divise quando lo sponsor tecnico ce le fornirà, abbiamo un problema annoso per le consegne, quindi dobbiamo gioco-forza aspettare i tempi tecnici. Per il terzo posto al centro dell’attacco abbiamo sia Rossetti che Barisic. Dobbiamo cercare di sistemare Brodic e Liguori, che devono andare a giocare con continuità giustamente. Vorrei rimarcare il grande lavoro fatto per il nostro settore giovanile, ciò significa che il Catania sia tornato nella considerazione globale delle squadre italiane. Abbiamo ceduto quattro ragazzi a società di Serie A, quindi questo testimonia che il nostro settore sia di assoluto livello. Se dovessimo riuscire a sistemare quei tre-quattro giocatori che hanno bisogno di giocare, direi che siamo sulla stessa falsariga dell’anno scorso in relazione al monte ingaggi. Già a gennaio stavamo per prendere Lele, poi per una questione di rispetto nei confronti del Siracusa, abbiamo lasciato perdere. Per me la carta d’identità non esiste, perché lo vedo e mi sembra ancora più ragazzino dei ragazzini già in gruppo. Aggiungi a questo un grande cuore ed è fatta. Mihajlovic è un grande tecnico, l’anno scorso ha fatto un miracolo a Bologna, così come lo aveva fatto qui, ma penso che domenica sia stato un grande esempio per tutti. Sta affrontando la malattia con una determinazione incredibile, la sta prendendo a schiaffi e non è per niente facile. Difficilmente mi emoziono, ma quando parlo di lui mi viene un nodo alla gola per l’emozione. Quando ho saputo che domenica sarebbe andato al campo, io mi sono commosso. Sono sicuro che sconfiggerà questa malattia e che tornerà ad essere l’allenatore che abbiamo imparato a conoscere e l’uomo importante che ci ha dato grandi esempi. Non posso fare altro che sentirmi vicino a lui e dargli tutta la forza per superare le difficoltà. Dopo la delusione degli ultimi due anni, noi abbiamo messo un punto. È vero che non c’era nessuno che ci desse per sfavorito, ma quest’anno pensiamo di aver approntato una signora squadra con l’obbligo di riappropriarsi del suo terreno. Il Catania non ha mai rinunciato ad esprimere gioco in tutta la mia gestione, mentre negli ultimi due anni abbiamo pensato più alla salvaguardia del risultato. Bisogna avere rispetto di tutto, ma non si può avere paura di nessuno. Il Catania doveva riprendersi il 4-3-3, così come ha giocato in Serie A. Dovevamo avere una squadra capace di esprimere gioco, quindi quest’anno serviva un allenatore, senza nulla togliere a quelli precedenti, che avesse questo tipo di idee. Bene venga adesso la Virtus Francavilla, che è una signora squadra, avversario ostico che potrebbe battere chiunque. È una partita che viene in un momento in cui ci può dare delle risposte importanti. Sicuramente col Catania di Marino ci sono delle analogie, soprattutto per il lavoro degli interpreti, però quella squadra non aveva certamente i ricambi di questa, perché oggi si può schierare lo stesso potenziale offensivo di quello titolare. Abbiamo rimesso in piedi tutto, quindi dopo tanto lavoro, oggi sarebbe anche delittuoso scivolare nuovamente. Siamo una società in pieno sviluppo. Io non posso mettere a repentaglio la vita dell’azienda. So esattamente quanto il Catania sia in grado di spendere e faccio i conti coi fichi secchi che ho. Fortunatamente siamo stati in grado di costruire organici di tutto rispetto. Andiamo avanti per la nostra strada, seguiamo le nostre linee. Nel mio operato dò sempre un occhio al bilancio e uno alle esigenze della squadra”.

Federico Fasone

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