L’ANNO PROSSIMO IL CATANIA IN SERIE B?
Il Catania in Serie B!
Passando dal campo? No, d’ufficio. Prima però bisogna andare per gradi.
Come noto a tutti gli addetti ai lavori, il team di mister Moriero si trova relegato al quintultimo posto nella classifica del girone C di Lega Pro. Questo significherebbe che, se così terminasse il campionato, la compagine etnea sarebbe costretta a giocare i play out per non retrocedere in Serie D. Ammesso che quest’anno siano previste retrocessioni! Sì, perché proprio negli ultimi giorni si è discusso tanto del paventato blocco delle retrocessioni. A dire il vero il neo presidente Gravina ha promesso che la Lega Pro, già dall’anno prossimo, tornerà ad essere chiamata Serie C e, soprattutto, sarà composta nuovamente da 60 squadre. In tal modo, verrebbero colmate le sei caselle rimaste vuote agli albori della stagione in corso per varie problematiche economiche e regolamentari. E se da un lato tale blocco dev’essere prima ratificato dall’assemblea della Lega Pro, dall’altro sembra avere il consenso dei club che vi partecipano (compresi quelli di prima fascia ed in lotta per la Serie B). Sicuramente, se tale provvedimento dovesse essere applicato, il Catania ne beneficerebbe a prescindere, evitando lo spettro di un’eventuale retrocessione che sarebbe devastante per l’esistenza del club.
Ma c’è dell’altro che inevitabilmente va affrontato in tema di riforme di campionati. A tal proposito, infatti, vanno registrate le parole pronunciate appena una settimana fa dal presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, che ha dichiarato: “Vogliamo chiudere entro la fine di marzo una riforma che permetta in due stagioni alla B di scendere a venti squadre.” Non si sa se tali parole verranno tramutate in veri e propri fatti, ma intanto la situazione finanziaria di diversi club di cadetteria è a dir poco caotica. Vi è una situazione delicatissima a Vicenza e Como; problemi anche a Modena, Livorno, Latina; spifferi da Vercelli, Ascoli e Terni tanto per restare a chi naviga nei bassifondi, perché pure nel Cesena che guarda alla A come salvezza ci sono ingenti problemi da risolvere. Per non parlare del Lanciano che, per stessa ammissione della proprietà, verrà tenuto in vita fino al termine del torneo. A tutto ciò, inoltre, bisogna aggiungere che le squadre che avevano giocato contro il Catania nelle partite incriminate della scorsa stagione, potrebbero essere soggette a severe punizioni da scontare nel prossimo campionato (vedasi Livorno, Latina, Trapani e magari anche Ternana). Si annuncia dunque un’altra estate calda, sulla falsariga della scorsa stagione. Un anno fa infatti, a fine campionato erano retrocesse Varese (poi fallito), Brescia, Cittadella ed Entella (quest’ultima perse i playout col Modena), ma poi il crac Parma e lo scandalo Catania avevano riscritto i verdetti, con Brescia ed Entella riammesse in seconda serie.
Proprio di questa ingarbugliata situazione, però, potrebbero essere beneficiarie Parma e Catania. Nella corsa ad eventuali ripescaggi, infatti, potrebbero concorrere due club blasonati come quelli suddetti. In ragione di ciò, il bacino d’utenza delle due società spicca rispettivamente al 23° ed al 24° posto nella classifica delle squadre italiane con più seguito per quanto riguarda la stagione in corso, anticipando addirittura alcune squadre di Serie A e B.
Si tratta quindi di una strada percorribile, ma ad una sola condizione. Il Catania potrà concorrere alla corsa ad eventuali ripescaggi solo se vi sarà una società nuova di zecca, ovvero in caso di fallimento del Calcio Catania 1946 e della costituzione di una nuova società. L’inchiesta de “I treni del gol”, infatti, pesa ancora gravemente sulle sorti del club dell’Elefante, mentre invece ad una nuova società non potrebbe essere imputato qualcosa che riguardi una precedente compagine sociale.
Federico Fasone