KEVIN BIONDI È UNA METAFORA

Kevin Biondi è una metafora. O, forse, sarebbe più corretto dire una sineddoche. Ma non è questo il punto. Il punto è che il ventenne terzino rossazzurro, che sta molto ben figurando in questo primo scorcio di stagione, incarna concetti che possono rappresentare il presente/futuro del Catania.

Primo tra tutti la valorizzazione del vivaio. Una chiave di volta imprescindibile, soprattutto in una situazione economica che impone scelte oculate e sostenibili. Valorizzare un prodotto del vivaio significa infatti ritrovarsi in casa una risorsa a costo zero. Sia da impiegare sul campo, ma anche, eventualmente, in termini di plusvalenza nel caso di una futura rivendita.

Vivaio che, nel caso del Catania, fa sicuramente rima con Torre del Grifo, habitat ideale per il settore giovanile. Il centro sportivo ai piedi dell’Etna è all’unanimità riconosciuto come fiore all’occhiello di caratura quanto meno nazionale. Ne sono testimonianza le numerose società (così come la Nazionale under 21) che lo hanno scelto come sede per i loro ritiri. Ma non solo. Il centro sportivo di Mascalucia costituisce una fonte di occupazione per centinaia di persone.

La domanda adesso sorge spontanea: Catania è la piazza giusta per far crescere al meglio i suoi giovani? Forse sì. Forse no. Ma il dato certo è che dovrà abituarsi a farlo. Perché in una fase storica così delicata non si può prescindere da questo concetto. Volenti o nolenti. E, in tal senso, gli esempi non mancano. Basti pensare all’Atalanta, che sul vivaio ha costruito fondamenta talmente solide da arrivare fino alla Champions League.

Si impari, insomma, che il calcio non è solo presente. Non è solo una partita di 90 minuti da vincere. Il calcio è qualcosa di più ad ampio raggio. È struttura, programmazione, crescita; è risorsa per il territorio di competenza che, attraverso il calcio, può avere un input economico e culturale.

Antonio Longo

Fonte foto: calciocatania.it

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