IL RITORNO DEL DERBY CON LA D MAIUSCOLA

Se è vero che “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, lo stesso concetto, in fondo, potrebbe valere per certe rivalità (nel senso sportivo del termine). Come quella tra Catania e Palermo, che nel prossimo campionato di Lega Pro torneranno a disputare il derby siciliano per eccellenza, dopo un digiuno durato sette stagioni.

Due squadre, due società, due tifoserie che hanno vissuto percorsi diversi, entrambe tuttavia accomunate da un lento ma inserobabile declino. Da un lato il Catania targato Pulvirenti, arrivato sulla soglia dell’Europa League nel 2013 e poi caduto in disgrazia per le note vicende, fino al famigerato cambio di proprietà avvenuto lo scorso 23 luglio con il passaggio del testimone alla SIGI spa. Dall’altro lato il Palermo, vetrina importante per grandi talenti (poi divenuti campioni di fama mondiale) ma con fondamenta non sufficientemente solide per scongiurare il fallimento del 2019, a cui è seguita la ripartenza dai polverosi campi della Serie D. Adesso la nuova rinascita, sancita dalla recente promozione in terza serie.

Se tuttavia questo è ormai passato, il futuro parla di due piazze col forte desiderio di tornare nel calcio che conta, in palcoscenici certamente più idonei al loro blasone. Cercheranno di farlo in un campionato più che mai insidioso. Una sorta di B2 che vedrà protagoniste numerose nobili decadute, anche loro affamate di riscatto. Parola al campo, pertanto. Finalmente, sarebbe il caso di dire, soprattutto dopo le vicissitudini giuridiche vissute da entrambi i club negli ultimi tempi.

Antonio Longo

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