IL CATANIA SBATTE CONTRO LA CORAZZA(TA) REGGINA

Il Catania non ha superato la prova di maturità chiamata Reggina ed è uscito dal “Granillo” leccandosi le ferite, figlie di una sconfitta amara, ma meritata.

Dopo la larga vittoria contro la Cavese la speranza era quella che i rossazzurri avessero imparato dagli errori di Potenza e Monopoli, anche in vista della doppia trasferta di ieri e a Terni della prossima domenica, ma ieri abbiamo avuto la conferma: il Catania è restato double-face ovvero vincente e vivo in casa e passivo e inefficace lontano dal “Massimino”.

Ieri la Reggina non ha dovuto attendere molto per andare in vantaggio con Corazza su clamorosa amnesia dell’intera difesa etnea: Pinto (dove è finito il Pinto di Avellino?, ndr.) non è riuscito ad arginare la discesa sulla destra dell’ex Garufo che ha messo in aerea un pallone su cui incomprensibilmente nessun rossazzurro è intervenuto e che il numero 18 amaranto ha dovuto mettere solo in rete.
Il Catania si è trovato di fronte una Reggina fatta di corsa per novanta minuti, pressing alto e ripartenze – tutte caratteristiche già previste in conferenza stampa da Camplone – alla quale però non è mai riuscito a reagire, questo è il fattore che deve far riflettere.

La difesa etnea è stata disordinata e impacciata. L’assenza di Silvestri si è fatta indubbiamente sentire perché è mancato colui in grado di guidare la retroguardia.
“Mister 50 goal” Lodi non è riuscito a dare idee alla squadra: è apparso nervoso e inconcludente, come spesso accade in trasferta, merito anche della marcatura a uomo che l’allenatore reggino Toscano aveva ordinato su di lui.
Curiale si è confermato poco affidabile in avanti: è saltato a vuoto sui palloni alti e non ha continuato a non ripagare la fiducia estiva della società sbagliando un rigore in movimento che poteva valere il pareggio rossazzurro.
Il Catania del secondo tempo è apparso più pimpante, ma sempre inconcludente e arrendevole.
Solo Furlan ha evitato che il passivo della gara potesse essere più ampio.

Terza sconfitta stagionale e l’ennesimo goal subito fuori casa – il decimo sugli undici totali – questi sono i dati aggiornati e da cui partire.
È evidente che hic et nunc ci sia una difesa da registrare e che bisogna intervenire sulla mentalità di questa squadra, causa, secondo Camplone, di tutti i problemi degli etnei in trasferta.
Il problema è che questa consapevolezza si è scontrata contro la realtà dei fatti: non è cambiato nulla dalle sconfitte di Potenza e Monopoli e non è possibile che questo Catania non conosca mezze misure nei risultati.
Tra una settimana i rossazzurri dovranno affrontare un’altra sfida impegnativa contro la Ternana ed è ora di guardare in faccia i problemi, se ancora non è stato fatto.

Claudio Pisi

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