IL “FATTORE CASA” PREOCCUPA PER I PLAY-OFF: DI CHI È LA COLPA?

Sembrerebbe assurdo, eppure analizzando i numeri rossazzurri sono proprio i risultati casalinghi ad aver condizionato la stagione del Catania.

Una squadra che dalla passione dei tifosi ha sempre trovato la verve necessaria per condurre campionati memorabili, oggi viaggia a 2 punti di media ottenuti tra le mura amiche, risultando la quarta forza in una classifica parziale che tiene conto solo delle partite in casa.
Sensibile balzo in avanti, invece, in una classifica parziale delle trasferte. Con la stessa media punti, gli etnei sarebbero primi a pari merito con il Lecce già promosso in Serie B.

Oggi i rossazzurri si esprimono più liberamente lontani da cori e striscioni dei tifosi, un notevole cambiamento di mentalità da parte di una squadra che nelle annate precedenti aveva conquistato fuori casa pochi pareggi ed ancor meno vittorie. Difficile individuarne la causa scatenante: mancanza di personalità o eccesso di aspettative da parte dei catanisti? Quest’ultima ipotesi, paventata da mister Lucarelli, non può però che essere figlia dell’assenza della “garra” che ha sempre contraddistinto giocatori, allenatori e società Calcio Catania. Infatti, se una buona parte della rosa ha sempre colto da sprone positivo la grinta del tifo, da Biagianti a Pisseri, passando per Aya o Bogdan, altri non hanno saputo cogliere l’entusiasmo casalingo per trasformarlo in voglia di vincere. Sarebbe preoccupante se, tra quest’ultimi, vi fosse Lucarelli stesso.

Carlo Maria Castiglione

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