ESCL.CATANIA CHANNEL-PAGLIARA:”IL NOSTRO E’ UN GESTO D’AMORE E CHIEDO AI TIFOSI DI APPREZZARLO”
Nella giornata di ieri a poche ore dalla costituzione ufficiale della “Sport Investiment Group Italia” S.p.a. la redazione di Catania Channel ha intervistato in esclusiva il Dottor Fabio Pagliara, rappresentante della S.I.G.I. S.p.a., a cui abbiamo posto diverse domande circa le prossime mosse della società di capitali neocostituita e al “modello Catania” che essa ha in mente di attuare.
Oggi è stata fondata la “Sport Investment Group Italia” S.p.a. Siete soddisfatti per il lavoro svolto finora? Ritenete di avere tutte le carte in regola per portare a compimento il vostro progetto e salvare il Catania Calcio?
«Innanzitutto scusate per i modi, per non poter partecipare mai alle dirette, ancora sono in una condizione non ottimale, ma cerco ugualmente il mio. Oggi é nata la S.I.G.I. S.p.a.: undici soci che diventeranno decisamente di più nel momento in cui e se il Calcio Catania accetterà le nostre proposte. É una società di capitale che ha già deliberato di essere pronta con un capitale sociale di cinque milioni di euro nell’ipotesi in cui il club rossazzurro dovesse accettare l’offerta che sarà fatta dopo tutto l’iter burocratico che renderà la società attiva, quindi tra domani e dopodomani. É vero che oggi la società ha un capitale sociale di cinquantacinque mila euro, ma ciò é stato fatto per una questione di trasparenza perché oggi nessuno vuole immobilizzare dei soldi (cinque milioni, n.d.r.) su una situazione che non funzionerebbe. Questi undici soci iniziali hanno un giro di affari pari a sessantacinque milioni di euro, che diventeranno quasi cento con gli altri soci che entreranno in caso successivamente, e hanno già dichiarato davanti a un notaio che, nel caso in cui il Calcio Catania dovesse ritenere congrua la nostra offerta verseranno la differenza per arrivare a un capitale sociale di cinque milioni di euro. Mi sembra una posizione legittima, chiara e trasparente».
Rispetto a una settimana fa, dal suo punto di vista, si sente più ottimista o più pessimista riguardo la buona riuscita della trattativa?
«É chiaro che l’istanza di fallimento presentata dei PM e lo stress della lotta al tempo mette ansia ed é quindi un’ulteriore complicazione. Rimango ottimista, lo sono di natura e resto convinto che ci sono le possibilità per agire. Apro una parentesi senza polemiche. Oggi chi acquista il Catania deve rilevare una situazione debitoria intorno ai venti milioni di euro quindi chi oggi dice “prendo il Calcio Catania” sta già valutando, assumendo degli obblighi di pagare questi milioni. Dunque la battuta assai diffusa “il Catania vale dai 500 mila euro ai 2 milioni di euro” é sbagliata perché, ripeto, chi oggi acquista il Catania lo fa facendosi carico di tutti i suoi ingenti debiti e del mutuo, anch’esso ingente, con Credito Sportivo Italiano pendente su Torre del Grifo, sempre qualora il Catania fosse propenso a cedere anche il centro sportivo. É una operazione complessa che vale decine di milioni di euro. Quindi oggi chi prova ad acquistare il Catania valuta la società un milione più i venti milioni di debiti pregressi».
Voi avete fatto questo passo al 20 di Maggio mentre sedete al tavolo con la società da gennaio. C’è un motivo per cui la Spa sia stata costituita solo ora?
«La società poteva costituirsi prima, é vero. Mi dispiace che oggi il nostro modello basato sul piccolo imprenditore, il capitale diffuso e l’azionariato popolare, che inizialmente é stato oggetto di ironia, sia l’unico. Tuttavia sono contento che oggi sia apprezzato e che si pensi che ci possa essere un azionariato diffuso di più di undici persone, che possa subentrare un fondo e che addirittura possa diventare un azionariato popolare, come in Spagna o in altri posti. Questo dell’azionariato popolare é un mio sogno ed é un bel sogno, un obiettivo che la nostra tifoseria é in grado di poter attuare».
A che modello si ispirerà’ il vostro progetto economico-sportivo nel caso in cui riusciste a rilevare il club? Che ruolo avrà Torre del Grifo nelle vostre idee?
«Torre del Grifo é un asset importante. É una grande opportunità, ma da gestire con grande attenzione soprattutto nel post COVID-19. Il modello operativo é un modello moderno, che deve basarsi sul post COVID-19, molto legato al territorio e che allo stesso tempo guardi all’aspetto globale. La capacità di internalizzazione, digitalizzazione e modernizzazione sia del modello societario che delle tipologia di governance credo che sia necessario».
Vi siete prefissati un timing specifico, cioè un termine ultimo di attesa trascorso il quale vi tirereste fuori dall’affare? Oppure siete disposti ad aspettare fino all’ultimo istante possibile?
«L’offerta verrà verificata in tempi che dipendono dalla situazione attuale che é un po’ complessa. C’è il Calcio Catania, il Tribunale, l’istanza di fallimento, il concordato quindi non é semplice, ma l’avvocato Augello terrà sotto controllo tutto. Fino alla fine vogliamo salvare la matricola e i posti di lavoro. É evidente che la nuova governance in caso dovrà avere il tempo di programmare la stagione. In ogni caso i tempi sono stretti».
Cosa si sente di dire ai tifosi che stanno vivendo giorni di tensione e grande preoccupazione?
«I tifosi oggi stanno dimostrando grande amore per la città e chiediamo un supporto perché stiamo cercando di salvare la matricola e vogliamo costruire la storia con un modello di gestione diverso e innovativo sul quale occorre una scommessa collettiva. Mai come in questo momento la proprietà diffusa e l’azionariato popolare in futuro fanno sì che la famosa frase “Noi siamo il Calcio Catania” diventi realtà. L’unica cosa che mi sento di dire ai tifosi é quella di sperare insieme a noi e di fare il tifo per noi. Io ho messo la faccia per la matricola e per i posti di lavoro. Non sono disponibile ad altre soluzioni. Non so neanche se, una volta salvato il titolo, avrò un ruolo e quale ruolo. Il nostro é un gesto d’amore e chiedo ai tifosi di apprezzarlo. Qualsiasi altro manager sportivo italiano avrebbe consigliato di fare fallire il Catania per poi rilevarlo».
La decisione del Consiglio Federale di portare a compimento anche il campionato di Serie C, può costituire un ulteriore ostacolo in termini di tempistiche?
«La notizia che potrebbe riprendere la Serie C, almeno per i playoff é uno stimolo in più per fare in fretta, per poter subentrare e magari permettersi subito a sognare insieme qualche cosa di speciale».
Tutta la redazione di Catania Channel coglie l’occasione per augurare un pronta guarigione al Dottor Pagliara e lo ringrazia per la sua disponibilità a realizzare l’intervista.
(Fonte foto: siciliarunning.it)
Intervista a cura di Daniele D’Alessandro e Claudio Pisi