DI PIAZZA CI RIPENSA?

Il Catania e Matteo Di Piazza sono ormai molto vicini. Nonostante il forte interesse del Catanzaro, infatti, pare che l’attaccante di Partinico sia prossimo a sposare la causa rossazzurra. Rilevanti novità in tal senso si attendono nel week-end, ma le parole del centravanti in forza al Cosenza, riferite ai colleghi di catanzarosport24.it, danno più di un indizio sulla sua nuova destinazione: “Intanto toccherà vedere cosa vuole fare il Cosenza, se deciderà di mettermi sul mercato voglio una big, una squadra che è in lizza per vincere il campionato, ma quale sarà lo deciderà il mio procuratore. Catanzaro è una piazza di mio gradimento, ma ripeto, non sarò io a decidere la mia prossima destinazione”.

Dichiarazioni che fanno pensare, considerato che la volontà di un professionista sia imperante nel mondo del calcio. Di Piazza esprime il proprio gradimento per la città calabrese, ma si nasconde dietro la decisione finale del suo procuratore. Ecco perché la pista etnea sembra essere tutt’altro che raffreddata. E se le parole nel calcio hanno un peso specifico, ecco che l’accostamento Catania-Di Piazza lascia comunque un po’ perplessi.

È ormai notizia di dominio pubblico che il calciatore sia stato avvicinato dal direttore Lo Monaco già nelle passate stagioni, prima che approdasse a Foggia e a Lecce, piazze con cui ha trovato la promozione diretta in Serie B per due anni consecutivi. Matteo Di Piazza, quindi, potrebbe assumere le sembianze di un vero e proprio talismano per il salto di categoria dei siciliani, anche se i tifosi catanesi, almeno all’inizio, avrebbero sicuramente qualche difficoltà nel dimenticare ciò che è stato negli ultimi anni.

Nonostante si tratti di un ritorno, perché il giocatore ha già indossato la casacca rossazzurra, seppur solamente ai tempi della Primavera, risulta ancora complicato mandare giù le frecciatine sparate dal ragazzo verso il Catania, da quando la società di via Magenta milita in Serie C. Tanto per cominciare, bisogna tornare con la mente alla prima stagione dopo lo scandalo de “I treni del gol“, quando gli etnei persero per 3-2 contro l’Akragas. Autore di una rete in quell’occasione fu proprio Di Piazza, che subito dopo il match dichiarò: “Per me il gol di oggi è una sorta di vendetta per come mi hanno trattato a Catania”. Parole alquanto rabbiose, che generarono già diversi mugugni sotto l’Elefante, ampliati qualche tempo dopo quando l’attaccante si recò in Puglia, alla corte di mister Stroppa. Il giorno della presentazione con la maglia del Foggia, infatti, commentò così alcune critiche rivolte dall’ad rossazzurro a lui: “C’era la possibilità che andassi a giocare a Catania. Il club etneo mi cerca da due anni, ho ricevuto telefonate quotidiane da Lo Monaco, Argurio e mister Rigoli. Ho letto alcune parole imbarazzanti, quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba”. Si trattò di una risposta molto pepata verso la società rossazzurra, che forse ostentava un risentimento per un passato che non era stato ancora messo alle spalle.

Ma non è finita qui, perché tutti ricordano il gol segnato da Di Piazza nello scontro diretto fra Lecce e Catania tenutosi a gennaio dello scorso anno, quando la punta palermitana esultò in maniera molto coinvolta per una rete che ebbe grande peso ai fini delle sorti del campionato, giacché i giallorossi a fine stagione raggiunsero la promozione diretta. Ma figuriamoci, esultare è diritto di tutti i calciatori, quindi per quanto possa far rodere il fegato ai tifosi avversari, non si può di certo sentenziare sul modo di festeggiare dopo un gol molto sentito, come da lui stesso ammesso dopo il match: “Esultanza? Era legata anche a una fase particolare con qualche problema per mio padre, poi risolto. Per me è stata una liberazione. Il gol al Catania? Per me che sono palermitano è stato bellissimo. Un piacere in più. L’esultanza è stata un’esplosione di gioia”. Ciò che fece storcere il naso, semmai, furono le parole proferite qualche mese dopo dallo stesso giocatore, quando a maggio si soffermò sull’approdo in Serie B della sua squadra, ricordando proprio la marcatura siglata qualche mese prima: “Il gol al Catania ci ha permesso di tenerli a distanza in classifica, li ha sgonfiati mentalmente, è la mia soddisfazione più grande da palermitano e tifoso del Palermo. Un gol dal valore triplo, segnato proprio ai rivali e nell’anno della promozione nostra al posto loro. Che cosa chiedere di più?”.

Adesso però i tempi pare che siano cambiati: Di Piazza si è trasferito a Cosenza in estate, ma non ha trovato spazio in cadetteria. Le sue doti tecniche non si possono discutere, perché rappresenta la tipologia di attaccante che tutti vorrebbero in un progetto tecnico vincente, soprattutto in Serie C, categoria in cui si è affermato come una delle più spietate bocche di fuoco, capace di portare punti fondamentali per raggiungere l’obiettivo finale attraverso gol pesanti. Certamente però l’inizio non sarebbe dei più semplici, considerato che la tifoseria rossazzurra sia molto esigente e soprattutto faccia fatica a dimenticare facilmente gli episodi accaduti in passato. Ciononostante, una delle leggi sportive più note afferma che il calcio abbia memoria corta e che le reti messe a segno da un attaccante abbiano maggior peso specifico rispetto alle parole rilasciate ai microfoni. Quindi non resta che aspettare quale sarà la decisione finale del giocatore e, se sceglierà di firmare col Catania, a quel punto bisognerà affidargli la maglia rossazzurra, perché poi sarà lui a doverla indossare con tutto l’impegno e il sudore del mondo per segnare tanti gol e cancellare tutto il resto.

Federico Fasone 

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