DARIO BERGAMELLI, UN MURO AL CENTRO DELLA DIFESA

Tutti utili e nessuno indispensabile. Un motto fin ora ben impresso nella mente di mister Giuseppe Pancaro, che ha fatto del turnover uno dei cavalli di battaglia della sua gestione rossazzurra. Eppure Dario Bergamelli, numeri alla mano, sembra rappresentare la classica eccezione alla regola. Un giocatore fin ora imprescindibile per la difesa del Catania. Un vero e proprio punto di riferimento al centro della retroguardia, che fa della sicurezza e del piazzamento i suoi punti di forza.

Nato nel 1987 ad Alzano Lombardo e cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, società da sempre celebre per la qualità del suo vivaio, Bergamelli ha portato ai piedi dell’Etna un non indifferente bagaglio di esperienza. Spulciando il curriculum del giocatore, spiccano infatti le numerose presenze in Serie B con la maglia del Verona e dell’Albinoleffe. In particolare, tra le file della formazione lombarda, è stato uno dei protagonisti nel triennio 2009-2012, dove ha disputato ben 83 partite, affermandosi come un titolare inamovibile. Dopo le ultime due annate trascorse in Lega Pro con le maglie di Cremonese e Novara, il 16 Settembre 2015 ecco l’approdo al Catania.

Mancino di piede e capace di svolgere all’occorrenza anche il ruolo di terzino sinistro, zona del campo dove ad oggi la squadra etnea può contare solo su Nunzella, il calciatore ha già conquistato il cuore dei tifosi etnei. Mai una distrazione, mai una pecca sia dentro che fuori dal campo, dove in particolare ha dimostrato una maturità superiore a quella di un normale ragazzo di 28 anni.

Ma la simpatia maturata nei suoi confronti è dovuta anche ad una simpatica assonanza in termini di cognome e ruolo con Giuseppe Baronchelli, capitano del Catania nella stagione 2001/2002, quella culminata con la promozione dalla Serie C1 alla Serie B. Baronchelli-Bergamelli: il passo è breve. Motivo per cui nel profondo del tifoso etneo – romantico e scaramantico – non mancherà certamente la speranza che questa stagione possa ripercorrere lo stesso identico cammino di quella di 13 anni addietro.

Antonio Longo

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *