DA 0… A 100!
Si ritorna a vincere e pure con un certo stile. A pochi giorni dalla disfatta di Torre del Greco, i rossazzurri cambiano approccio alla gara e dimostrano una ritrovata verve che gli consente di andare da subito in vantaggio e di saper resistere e soffrire nei minuti finali, portando a casa il risultato. Certo, la fortuna ha giocato sempre un ruolo fondamentale: il violento calcio di punizione battuto da Russotto ha comunque beneficiato di una beffarda deviazione della barriera. Per non parlare poi degli errori in fase difensiva. Segno che con la passata gestione si avvertono già sia elementi di novità, ma anche di continuità.
Tra le belle sorprese sicuramente si può parlare di un ritrovato centrocampo. Vuoi il nuovo 4-3-3, molto più adatto alle caratteristiche e all’esperienza dei giocatori presenti in rosa, vuoi per il lavoro mentale messo in atto dall’allenatore in questi due giorni, il cuore della squadra rossazzurra ieri ha pulsato all’unisono. Sia in fase di spinta, con le due ali Izco e Dall’Oglio che hanno saputo proporsi con costanza, sia in fase di copertura, con la vicinanza tra i reparti che non è sembrata così incolmabile come in altre uscite. Insomma, non è un caso che i lanci atti a scavalcare la linea mediana del campo siano stati pochi, se non pochissimi.
Altro punto è quello degli esterni di difesa. Anche per queste zone del campo vale lo stesso discorso: sia le caratteristiche di Calapai che di Pinto, sembrano sposarsi meglio con lo schieramento a 4, consentendogli le consuete sgroppate ma anche una posizione più “bloccata” quando si pensa a coprire. Il secondo soprattutto è sembrato un giocatore ritrovato nei movimenti e nelle tempistiche di gioco, adesso molto più sincrone a quelle del resto della squadra.
Per quanto riguarda l’attacco, ci sono conferme. Russotto già da parecchie giornate sia per spirito di sacrificio che per qualità, poteva essere annoverato tra i migliori degli etnei. Ieri la conferma di quanto visto finora ma con una ritrovata intesa con i compagni di reparto e con Piccolo che si conferma il suo alter ego per quanto riguarda l’altra fascia. Sarao si conferma attaccante di sostanza, poco scenico, poco elegante ma con grande spirito di sacrificio anche in copertura.
Passiamo ora invece alla parte un po’ più oscura. Gli errori in difesa, infatti, si sono perpetrati e per poco anche con l’Avellino non sono costati cari. Il primo, in occasione della rete campana, con la collaborazione del centrocampo, i seguenti per delle leggerezze difensive che non ci si può più permettere, specialmente in ottica playoff.
Sarao come rigorista, è un altro elemento di continuità rispetto alla passata gestione. A Raffaele, quindi, c’è da imputare solo una grande sfortuna proprio per quanto riguarda i rigori sbagliati.
Altra riflessione va fatta su questo cambiamento repentino. La scossa data da mister Baldini ha sicuramente fatto bene, ma se solo di crollo psicologico si tratta, ci si chiede perchè si sia dovuto arrivare a tanto prima di reagire con veemenza. Sconfitte come Palermo e Turris rimangono, purtroppo, difficili da digerire per la piazza.
Resta comunque un Catania rinato e che ricomincia a far ben sperare nell’ottica degli spareggi promozione. Ma tutto passa per la continuità, di rendita, di impegno di risultati e solo da quelli si potrà capire se il nuovo gruppo targato Baldini potrà veramente far sognare i tifosi.
Piedi di piombo, quindi, ma un discreto entusiasmo è ricominciato a circolare tra gli spalti deserti del “Massimino”…
Simone Caffi
(Fonte immagine: calciocatania.it)