COMPATTEZZA RITROVATA
Non è stata una partita priva di sofferenze: la gara di Catanzaro è la prova che la forza di una squadra risiede nella sua attitudine al sacrificio, nell’attaccare, forse meno, ma nel farlo in maniera più incisiva, e nel sapere leggere le varie fasi della partita, adattandosi all’avversario senza stravolgere i propri schemi.
Marotta e Di Piazza sono apparsi rinati e le azioni da rete sono state numerose anche per merito loro: oltre i due scambi da gol, bisogna aggiungere alla lista un colpo di testa a porta vuota sbagliato dallo stesso Di Piazza e un pallonetto di Manneh che grida ancora vendetta. Certo, gli avversari hanno schiacciato spesso i rossazzurri nella loro area, ma il Catania è stato bravo a sfruttare l’arma, scarsamente utilizzata finora, del contropiede. In questi frangenti, una ritrovata compattezza, sia negli intenti, che nella sostanza, nel gioco e negli scambi, ha saputo fare la differenza ridonando agli etnei una sicurezza nei propri mezzi che sembrava fosse andata perduta.
Una sicurezza che non significa dominare l’avversario, dato che non sempre questo riesce, per fare un esempio, neanche all’imbattuta Juve Stabia. Ma nel sapersi muovere come una squadra, nel sapere fraseggiare con il compagno per raggiungere con pochi passaggi la porta.
Quadrato il gruppo di Novellino: in ottica play-off, vincere con una diretta concorrente fuori casa rappresenta un risultato che fa ben sperare. In attesa, che pure la piazza si ricompatti e faccia quadrato intorno alla squadra già a partire dalla prossima fondamentale gara contro la Juve Stabia.
Adesso, c’è bisogno di tutte le 5 componenti e di dimenticare, almeno per il momento, i piccoli dissidi. Per il bene del Catania, per il bene di un campionato che potrebbe ancora regalare la Serie B.
Simone Caffi
(Fonte immagini: calciocatania.it)
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