COMBATTERE FINO ALL’ULTIMO

Un’attesa logorante. Un’attesa che proibisce di recarsi al “Massimino” per gioire, urlare, soffrire, che riempie invece il tempo solamente di regole non rispettate, anziché di calcio.

A conti fatti, per logica e professionalità, la questione dovrebbe essere agli sgoccioli. Tuttavia, Catania, come ogni comunità in ballo ad una complessa circostanza, è divisa. Chi si rassegna ad una dignitosa Serie C per meritare la serie cadetta sul campo, e chi, invece, la vuole appellandosi ai diritti che spettano alla società rossazzura. Ma qui si stratta di lottare per la giustizia di tutti e, nel complesso, non si può parlare esclusivamente di calcio.

Splendida idea quella di abbandonare questa “sceneggiata” e giocarsi la terza serie da veri professionisti. Un po’ meno quella di darla vinta a chi crede che un format possa essere cambiato in dodici ore a scapito della gente che per questo danno potrebbe perdere un posto di lavoro. 

Il Catania c’è e combatte, come ha sempre fatto d’altronde. Si attende ancora una decisione che possa porre fine ad una tragicomica che si è prolungata per molto, troppo tempo. Le stesse società rispescabili hanno chiesto l’intervento del Governo, nella persona dell’On. Giorgetti, affinché si “batta un colpo sul tavolo” e si torni a giocare regolarmente, a dispetto di questo abuso, commesso contro la gente che ama il calcio.

Insomma, in questa settimana, finalmente, si dovrebbe arrivare ad una conclusione che, comunque vada, ha reso l’intera Catania unita. Come un esercito che ha combattuto e continuerà a farlo. Non si molla di un centimetro.

Giorgio Curcuraci

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