CINQUE COMPONENTI CERCASI: ORA FARE CHIAREZZA (UNA VOLTA PER TUTTE)

Sembravano essere superati i fantasmi del passato. E invece sono tornati prepotentemente, nello spazio di due settimane. Da Potenza a Monopoli. Dalla Basilicata alla Puglia. Due trasferte che hanno messo a nudo le fragilità di questo Catania, fragellato da problemi extracampo che, inevitabilmente, e forse inconsciamente, hanno inciso non poco sulle prestazioni all’interno del terreno verde di gioco.

Prima, subito dopo la sconfitta di Potenza, il “fattaccio” che ha portato all’esclusione (definitiva, a detta dell’ad Pietro Lo Monaco) per motivi disciplinari di Biagianti, Bucolo e Marchese; ora, proprio a ridosso del match di Monopoli, il duro batti e ribatti tra la tifoseria organizzata e il direttore Lo Monaco, dove emerge in maniera palese la spaccatura tra società e tifoseria, proprio una di quelle 5 componenti considerate imprescindili per la “buona salute” del Calcio Catania. Pilastri, fondamenta che oggi mancano. E così i calcinacci iniziano a crollare, di pari passo con le prestazioni sul campo. Perché in campo, in fondo, ci vanno persone, esseri umani.

La disfatta di Monopoli, a prescindere dalle questioni di natura tattica, è la sintesi dell’atmosfera che si respira ai piedi dell’Etna. E allora è forse giunto il momento di fare chiarezza una volta per tutte. Uccidere i fantasmi, e non soltanto allontanarli. Perché di mezzo c’è una Serie B da inseguire, in un campionato equilibrato che nessuna compagine sembra essere in grado di dominare. Perché di mezzo ci sono quasi 6mila abbonati che ancora una volta ci hanno creduto, così come quelli che seguono la squadra in trasferta per sostenerla. Perché di mezzo c’è una storia da preservare e tutelare. Perché di mezzo c’è una città che di certo merita palcoscenici superiori alla mediocrità dei campi di periferia. E già mercoledì, tra appena due giorni, al “Massimino” arriva la Cavese.

Fonte foto: calciocatania.it

Antonio Longo

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