C’ERA UNA VOLTA IL FATTORE ‘MASSIMINO’…
Negli ultimi anni il panorama calcistico è caratterizzato da nomi di società come Chievo, Empoli, Sassuolo che, pur non investendo fior di denari per l’acquisto di giocatori di caratura europea, con buoni allenatori e tanta fame di vittorie disputano, annualmente, grandi campionati. Fino al 2013 il Catania veniva inserito dai media e dai tanti esperti calcistici, come una di queste di queste società. Una realtà sorprendente che catturava l’attenzione di tanti, perfino dell’attuale tecnico del Bayern Monaco Pep Guardiola.
Una squadra ostica, tosta, ma principalmente letale tra le mura amiche. L’Angelo Massimino’, sportivamente parlando, spaventava tutti. Dall’Inter del triplete, alla Roma degli anni d’oro; dalla Fiorentina europea al Napoli di Cavani e Lavezzi. Gli allenatori, di qualunque squadra che fossero, uscendo con un solo punto da Catania si ritenevano più che soddisfatti. L’andamento in casa della squadra etnea era da Champions League ed è stato questo, infatti, una vera roccaforte per le otto salvezze consecutive ottenute.
La situazione adesso sembra paradossale. Le società di caratura certamente differente dalle sopraelencate, si dirigono a Catania con la convinzione di poter ottenere il bottino pieno, spesso riuscendoci. Alcuni allenatori considerano la partita contro i rosso azzurri una delle possibilità migliori per dare una svolta alla loro stagione. Altri, a seconda degli obiettivi, come quella giusta per confermare ciò che di buono è stato concretizzato nell’arco della stagione.
Fatto sta che nessuno teme più di venire a giocare al Massimino e sono passati solamente due anni. Sarebbe l’ideale che i giocatori, come la società meditassero, su questo. L’amore dei tifosi è rimasto inalterato, perciò certamente non potranno essere stati loro ad aver modificato in negativo la situazione. E allora, chi sarà mai l’artefice di tutto ciò?
Gabriele Indelicato
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