CATANIA IN SCIOLTEZZA: 4-0 ALLA CAVESE

Il Catania rialza la testa e batte la Cavese per 4-0 nel turno infrasettimanale del “Massimino”. Prestazione gagliarda per gli uomini di Camplone, capaci di riscattare la deludente sconfitta di Monopoli e rispondere sul campo alla settimana difficile vissuta in quel di Torre del Grifo. Decisivo, per l’ennesima volta, Francesco Lodi: prima la perla su calcio da fermo al 10° per il vantaggio rossazzurro, poi l’assist prelibato per Matteo di Piazza al termine della prima frazione, perfettamente finalizzato dall’ex bomber del Lecce; infine la seconda splendida punizione della serata al 94°. Poco prima, lo sfortunato autogol di Marzorati per il provvisorio 3-0.

3 punti fondamentali per la classifica e soprattutto per il morale: adesso, per gli etnei, arrivano due trasferte consecutive da brividi: Reggio Calabria e Terni. Per sognare in grande, però, non ci si potrà assolutamente fermare.

LA PARTITA – Dopo il deludente esperimento 3-5-2 attuato in quel di Monopoli, mister Camplone torna all’antica riabbracciando il più canonico 4-3-3. Davanti a Furlan, retroguardia formata da Calapai, Mbende, Silvestri e Pinto. A centrocampo spazio al trio composto da Welbeck, Lodi e Rizzo, mentre il tridente offensivo recita Mazzarani, Di Piazza, Di Molfetta.

L’approccio del Catania alla gara è davvero positivo. Sin dalle prime battute, i rossazzurri macinano gioco e ottime trame offensive. Al 13°, infatti, arriva subito il gol del vantaggio. La firma è d’autore: Francesco Lodi. Il “diez” napoletano scaglia l’ennesima punizione perfetta dai 25 metri all’incrocio, nulla da fare per l’estremo difensore ospite Bisogno. 1-0, esplode il “Massimino”, trascinato dalle due solite encomiabili curve, tra sostegno incessante ai calciatori e uno striscione misto a cori di disapprovazione nei confronti dell’attuale società.

Dopo il vantaggio, il Catania non si ferma affatto e continua ad assaltare la metà campo avversaria alla ricerca del raddoppio. Mazzarani e compagni ci provano, ripetutamente, rendendosi pericolosissimi svariate volte nei pressi dell’area di rigore campana. Al termine del primo tempo arriva, finalmente, il raddoppio: lancio spettacolare del solito Ciccio Lodi, Di Piazza aggancia divinamente e con un sinistro secco fulmina l’incolpevole portiere della Cavese. 2-0, gara praticamente in ghiaccio e tutti negli spogliatoi.

Nella ripresa, tutto procede in egual maniera. Campilongo prova a scuotere i suoi inserendo l’attesissimo ex Andrea Russotto, accolto tra gli applausi del vecchio “Cibali”. L’inerzia del match, però, non cambia. È il Catania a far da padrone, esprimendo un calcio a tratti davvero bello da vedere e sfiorando in diverse circostanze il tris. Sugli scudi le prestazioni di Welbeck, dominatore incontrastato del centrocampo, Calapai e degli esterni Di Molfetta (forse un po’ troppo altruista in determinate circostanze) e Mazzarani, bravi a far letteralmente ammattire la retroguardia biancazzurra. A metà ripresa, mister Camplone decide di far partire la girandola dei cambi: fuori Di Piazza, Di Molfetta, Mazzarani, Rizzo e Silvestri, dentro Curiale, Llama, Dall’Oglio, Distefano ed Esposito.

Dopo essere stata quasi evanescente per tutta la partita, la Cavese all’improvviso ha la chance di riaprire la contesa grazie ad un calcio di rigore fischiato dall’arbitro Maggio per un presunto fallo di Mbende. De Rosa, tuttavia, si fa ipnotizzare da Furlan e spedisce la palla sul palo, sciupando così l’occasionissima.

Allo scoccare del 90°, proprio in chiusura, il Catania cala prima il tris, grazie ad una sfortunata deviazione di Marzorati su cross teso di Pinto dalla sinistra. Poi al 94°, in pieno recupero, la seconda gemma su punizione griffata Lodi, autore di una prestazione stellare.

Un ottimo Catania stende per 4-0 la Cavese, rialzando immediatamente la testa dopo la debacle di Monopoli. 3 punti vitali per i rossazzurri, dal punto di vista sia della classifica che del morale. Gli etnei agganciano quota 12 in graduatoria e possono iniziare a pensare a una doppietta consecutiva di trasferte che dirà tanto sulle velleità di primato della formazione dell’Elefante: testa alla Reggina e alla Ternana.

Daniele D’Alessandro

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