CATANIA, PERSONALITÀ E… BARRICATE!

Dodicesima giornata: Foggia-Catania. Un big match nel quale si prevedono fuochi e fiamme tra due squadre che, almeno sulla carta, rappresentano le maggiori forze del campionato.

Il Foggia prende l’iniziativa, il Catania riparte e attacca. È questo il leitmotiv del primo tempo, in quanto i “satanelli” cercano di imporre il proprio gioco, fluido e veloce come sempre, mentre gli ospiti giocano di rimessa pronti a sfruttare gli spazi lasciati dai padroni di casa che, d’altronde, assumono il classico comportamento di una squadra che gioca per vincere.

Chiricò è il più pericoloso sull’out di destra, corrispondente a quella fascia sinistra ricoperta da Djordjevic, sempre troppo in ritardo sul fantasista rossonero. Vacca invece supporta sempre l’azione, giungendo anche più di una volta al tiro dal limite. Dall’altro lato, invece, Di Grazia sfrutta la sua velocità per impensierire gli avversari, mentre un centrocampo molto roccioso tiene ritmi e tempi sia in fase di copertura che di spinta.

La conclusione più eclatante del primo tempo, infatti, capita proprio sui piedi di Fornito. L’ex Messina sbatte sulla traversa con una fantastica rovesciata. Il pallone, probabilmente, supera persino la linea di porta per poi impattare ancora una volta contro l’incrocio dei pali. Si potrebbe parlare dunque di un vero e proprio “gol fantasma”.

Nella seconda frazione di gioco, però, il registro cambia. Il Foggia pian piano comincia a dominare il campo, chiudendo i rossazzurri nella propria area. Ci provano Chiricò, Agnelli e Sarno a far male, ma i siciliani devono ringraziare un uomo che, se continua così, molto presto verrà santificato per le sue parate. Matteo Pisseri, infatti, è a dir poco prodigioso per almeno tre volte nello sventare le minacce avversarie. Parate di grande calibro per il numero 12 etneo, il quale porta ancora punti a casa per i suoi.

Il Catania, al termine del match, riesce nel suo intento: non uscire a mani vuote dallo “Zaccheria”. Alcune puntualizzazioni, però, sono d’obbligo. Nel primo tempo, infatti,  i rossazzurri giocano a viso aperto, complice la freschezza nelle gambe, nonostante il fatto che l’iniziativa venga lasciata ai pugliesi. Nel secondo tempo, invece, Pino Rigoli decide di accontentarsi di un punto. Ciò viene spiegato attraverso i cambi effettuati: Parisi per Mazzarani, Anastasi per Paolucci e Bastrini per Fornito. Il Catania schiaccia completamente il proprio baricentro per formare delle vere e proprie barricate, arroccandosi in difesa in modo da non consentire al Foggia di sfondare in area. Non senza alcun rischio però, perché se Pisseri non avesse compiuto tre miracoli, allora sicuramente adesso si parlerebbe di un’altra partita.

Perciò bene dal punto di vista della personalità, perché il Catania si reca a Foggia per far punti e comunque ci riesce. Ma non si può neanche negare che i rossazzurri avessero nelle proprie corde la possibilità di vincere, anche perché i giocatori del Foggia erano molto provati al termine di un match trascorso con ritmo intenso in fase offensiva. Punto positivo perché conquistato in casa di una delle pretendenti alla promozione, ma il Catania deve ancora acquisire coraggio per vincere in trasferta. Le vittorie fuori casa sono fondamentali se si vuol riuscire nel salto di qualità.

Federico Fasone

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