CATANIA DA PAZZI: REMUNTADA ETNEA

Finalmente si torna a giocare a calcio, anche se l’inizio non è dei più promettenti. Il Catania è lento e compassato, con una linea mediana che non è in grado di fare filtro e ha difficoltà ad impostare. Lodi è molto spaesato. Ne è la prova l’erroraccio commesso a centrocampo che all’11’ permette il contropiede avversario. Sullo sviluppo dell’azione Tedeschi sbaglia il disimpegno ed Arcidiacono trafigge Pisseri. La Sicula è composta, ordinata, ma soprattutto aggressiva. Il Catania, invece, tenta una timida reazione: Lodi su punizione, ma il pallone è alto sulla traversa; Pozzebon cade sulla sfera ad un metro dalla porta; Russotto non è freddo davanti l’estremo difensore avversario. Gli ospiti vanno addirittura vicino al raddoppio, ma il primo tempo termina così.

Nella ripresa ci si aspetterebbe un cambio di marcia da parte del Catania. Vanno bene le continue verticalizzazioni, ma gli attaccanti non sono in grado di dare la profondità necessaria alla manovra rossazzurra. Così la Leonzio ne approfitta su due palle inattive. Al 54′ Squillace becca il palo sugli sviluppi di un corner, ma soprattutto al 64′ è Bollino a segnare il gol dello 0-2 direttamente da calcio di punizione. Eppure il raddoppio sveglia i padroni di casa. In soli dieci minuti, infatti, è delirio al Massimino. Apre la remuntada rossazzurra Curiale, che insacca il pallone al termine di un’azione confusissima in area di rigore. Il pareggio è siglato Demiro Pozzebon: destro da fuori area nettamente deviato che infilza il portiere avversario. Il gol del sorpasso, invece, è di Russotto: il talento romano scavalca Narciso con un pregevole pallonetto.

Bravo Lucarelli. Seppure le scelte iniziali non abbiano dato i propri frutti, a partita in corso riesce a risolvere i problemi del Catania. Curiale e Di Grazia hanno un grande impatto sulla partita, ma soprattutto permettono un cambio di modulo che permette agli etnei di godere di una profondità e di una fluidità maggiore sulle fasce. Sicuramente, però, bisogna sistemare il centrocampo. Troppe volte si gioca a saltare la linea mediana, quando l’azione dovrebbe passare dai piedi dei centrocampisti.

Ci sarà tempo per migliorare, ma intanto il Catania dimostra una delle qualità più importanti per affrontare un campionato di vertice: il carattere.

Federico Fasone

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