CATANIA MACCHINA CINICA
I numeri nel calcio sono fatti per essere pesati, e non solamente contati. Solo così possono realisticamente delineare i connotati di una squadra, suggerendo i limiti ed evidenziarne i pregi.
Riguardo ai gol, sono 29 le reti all’attivo della formazione rossazzurra. Dato che va preliminarmente rapportato alle “vicine di casa”, e che ci dice che la squadra di Raffaele sarebbe 4° in questa speciale graduatoria, dietro alla ovvia Ternana, anche al Bari e all’Avellino, le quali aggiungo altre 10 marcature alla sommatoria totale, al netto rispettivamente di 1 e 2 gare in più già disputate. Ed ecco che arriva il momento del “peso”: il Catania è andata sempre a segno durante la stagione, ad eccezione di due gare, cioè all’11^ e 12^ giornata, vale a dire la sconfitta per 1-0 col Teramo, e il pareggio interno con la Turris, eguagliando l’andamento di un Avellino che ha arricchito il suo bottino marcature con dei rotondi e perentori punteggi, arrivando più volte a risultati come 4-0, che in fin dei conti poco aggiungono alla classifica vera e propria fatta di punti. Il Bari ha invece mancato le marcature in ben 4 occasioni, spalmando i suoi 39 gol in meno partite, ampliando la portata del discorso fatto per la formazione campana poc’anzi.
Infine, va analizzato il modus. La forza del Catania è senza dubbio l’abilità aerea e la realizzazione da calcio da fermo, o comunque, in generale, palla inattiva. Sono addirittura 13, quasi la metà, le volte in cui è stata una palla inattiva a dare vita ad un gol del Catania. Altro punto di forza, già in precedenza accennato, è la continuità e la costanza con cui gli etnei riescono ad andare a segno, con sole due partite a zero. Rovescio della medaglia, tuttavia, è la mancanza di saper chiudere definitivamente i conti riuscendo a tagliare le gambe all’avversario magari: come spesso capita, infatti, i post partita animano discorsi sulle occasioni ghiotte non concretizzate, nonostante la quantità di trame offensive create. Non a caso, forse, sono soltanto 16 gol (di cui 3 autoreti) i gol messi a segno sugli sviluppi di palla attiva. A temperare questa carenza, va messo in conto il fatto che mister Raffaele ha dovuto fare i conti con volto totalmente nuovi, sia durante la prima parte di stagione, che a seguito del mercato di gennaio, non avendo mai avuto una continuità di uomini proprio nella zona offensiva. Risulta ancora più evidente come la presenza (o l’assenza, dipende dai punti di vista) di Piccolo e Russotto, i veri due pezzi da 90 per la categoria, possa essere quel definitivo quid di cui il Catania pare aver bisogno per poter essere seria candidata anche per la piazza d’onore di questo girone C.
Gabriele Di Mauro
(Fonte immagine: calciocatania.it)