CATANIA: LOTTA, DIMOSTRA E NON ARRENDERTI A LORO!

Si è visto un Catania che non dà spazio, un Catania che non fa respirare neanche le squadre più superbe come il Verona.
Gli etnei avevano bisogno di dimostrare chi fossero, dimostrare che non fu solamente un episodio, contro i pugliesi del Foggia. E sì, dagli spalti si legge anche una certa soddisfazione per il nuovo tecnico, ha cambiato la squadra. C’è più rabbia, c’è più logica nelle posizioni e c’è stato un ritorno di Francesco Lodi, alla regia della compagine.

I nuovi hanno decisamente trovato la loro dimensione, partendo proprio dalla difesa, caratteristica per molti, delle sane fondamenta di una squadra di vero calcio. Silvestri a segno prima e, poi, per festeggiare “a modo” il suo esordio, arriva il bomber Marotta che entra in spaccata su assist di Lodi.

Insomma, a differenza del predecessore, il nuovo capo dello spogliatoio, sembra che stia dando la carica che mancava prima. In allenamento ed agli esordi in Coppa Italia, ha dato dimostrazione di aver schierato undici leoni in campo. Siano parte della panchina o titolari, hanno bloccato il respiro a chi, di Serie B, ne ha masticata più dei rossazzurri, negli ultimi anni.

Il pubblico, con più di 7.000 spettatori, ha dato manforte alla squadra e, soprattutto, al condottiero che non ama gli elogi, il direttore Pietro Lo Monaco. Stante ai dati provenienti dagli spalti e dal campo, ha potuto ribadire al suo cuore, quanto sia unita Catania e non solo il Catania. Dai cittadini agli ultrà, dai giocatori alle istituzioni. Una città che spinge, una città che si arrabbia, una città che canta e dà forza e coraggio, che dà l’anima tanto quanto la danno i giocatori. Forse anche di più. Il senso di appartenenza che i catanesi hanno nel sangue, lo stanno vivendo tutti adesso, soprattutto per le ingiustizie che sta subendo un’intera città, decisamente all’altezza di palcoscenici più ampi ed illustri.

Infine, dopo la gloria, tornando con un occhio alla parte più triste dell’attuale realtà che sta contornando queste grandi soddisfazioni in casa Catania, si è notata la presenza anche, del Vice Presidente del Senato, Ignazio La Russa. Lo stesso pare che abbia portato la voce della società siciliana, tra gli alti banchi della politica nazionale, evidenziando che, tra i tavoli della Lega B, si sia bypassato qualsivoglia regolamento, pur di non dare spazio nella categoria cadetta al Catania.

Insomma, gli etnei schierano un esercito. Gridano, scalpitano e gioiscono in un contesto di confusione totale, alimentato ancor dal triste modo di agire della Federazione Italiana Giuoco Calcio, la stessa che, a certe logiche, non dovrebbe neanche dedicare tempo, in quanto esempio di integrità e legalità. Ma purtroppo non è questo il caso, perché si è resa complice di un gioco di potere che sgonfia sempre di più il pallone che ogni bambino guarda con occhi ingenui e innamorati. Questa non è giustizia.

Giorgio Curcuraci

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