CATANIA, C’È DA MIGLIORARE PER RAGGIUNGERE LA B!

Poteva essere la svolta, anzi, doveva essere la svolta. Il Catania e ancor di più l’ambiente intorno ai rossazzurri esce ridimensionato, non tanto negli obiettivi, quanto nella fiducia nei confronti di un gruppo che esprime sì a tratti il più bel gioco della categoria, e come afferma Lucarelli crea ben più occasioni delle rivali, ma che ha fallito l’ennesimo esame stagionale.

Se la gara contro la Leonzio poteva essere classificata come semplice incidente di percorso, anche se grave, e la sconfitta di Trapani potesse essere accettata vista la qualità dell’avversario, il pareggio di domenica sera in casa contro un pur ottimo Matera, peraltro dopo i pareggi rimediati dalle dirette concorrenti nel pomeriggio, è uno shock dal quale non sarà semplice riprendersi.

A nulla valgono le pur fondate giustificazioni dovute alla ridicola prestazione fornita dalla terna arbitrale, capace non solo di negare un gol regolare e un rigore evidente ai padroni di casa, ma anche di mostrare una totale incapacità nella gestione della partita, non riuscendo a dare praticamente mai la sensazione di averne il controllo ampliando così il nervosismo di chi non riusciva a sbloccare la situazione; nonostante ciò, infatti, una squadra da promozione, quale è certamente per livello tecnico quella di Lucarelli (eccezion fatta per il centravanti atteso nel mercato di riparazione), deve controllare meglio lo svolgersi degli eventi, specie in casa e con una così grande chance di scatenare l’euforia della piazza portandosi ad un solo punto di distanza dalla capolista. Purtroppo, e questo è il grande “trait d’union” con la sconfitta contro la Leonzio, il Catania di domenica non è riuscito ad imbrigliare del tutto la manovra avversaria, concedendo all’avversario ben poche occasioni, ma un buon giro palla con cui la squadra di Auteri riusciva a respirare e a rompere il ritmo degli etnei, bloccati dall’arbitro e dalla solita poca lucidità in zona gol.

Ancora una volta Lucarelli ha mancato una prova di maturità nel suo ruolo di tecnico, dopo aver dato una maggiore organizzazione di gioco rispetto allo scorso campionato (non che ci volesse molto è vero), ha però per l’ennesima volta peccato nella lettura della gara, non cogliendo come a centrocampo i suoi andassero sempre in difficoltà in fase d’interdizione, soprattutto sul lato destro dove uno spremuto Caccetta avrebbe forse dovuto beneficiare di un turno di riposo. Proprio su quella fascia, non molto casualmente, è arrivata l’azione del gol ospite, con Di Grazia che perde un brutto pallone e con Esposito in sovrapposizione e nessuno che riesce a coprire la zona lasciata inevitabilmente libera dall’avanzata del terzino. Per la serie al peggio non c’è fine, anche Pisseri compie una delle prime sviste in due anni all’ombra del vulcano, errore purtroppo molto pesante vista l’importanza della posta in palio.

Ora, a differenza delle scorse volte, è il caso che il mister faccia tesoro degli errori commessi, proprio per non rendere vano l’ottimo lavoro finora svolto per ricostruire un gruppo che tra nuovi e vecchi era tutto da formare dopo le cocenti delusioni degli ultimi anni. Sarà comunque necessario un aiuto dal mercato, soprattutto se al problema prima punta si dovessero aggiungere altri buchi causa infortunio, vedasi le uscite in barella di domenica di Lodi e Russotto. Nella vita gli esami non finiscono mai, ma occhio a non sbagliarne troppi.

Claudio Maggio

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