CATANIA-AKRAGAS: LARGO AGLI EX!
Capuano, Legrottaglie e Almiron. A chi non è scesa già una lacrimuccia? Storia di tre giocatori che hanno dato tanto alla causa rossazzurra, indomiti protagonisti della cavalcata che ha portato il Catania ai vertici del calcio italiano. Anni di grinta e grandi prestazioni, mix perfetto di talento e voglia di arrivare sempre più in alto. Due difensori e un centrocampista, ognuno dei quali decisivo per le sorti della squadra etnea.
Ciruzzo “tanta roba” arrivò a Catania nel 2009, risolvendo il problema del terzino di fascina sinistra che da tempo mancava alla squadra dell’Elefante. Sette lunghi anni di sgroppate e sudore sull’out mancino, illuminati da perle balistiche come la fucilata di San Siro e la rasoiata contro la Reggina al “Massimino”. E non solo questo, ma anche la personalità di metterci sempre la faccia, nei momenti positivi così come nelle più recenti situazioni oscure.
Nicola Legrottaglie, invece, accolto con scetticismo nell’estate del 2011 – per motivi legati all’età e al fatto che venisse a sostituire l’ex capitano Matias Silvestre – ha saputo conquistare tutti, dentro e fuori dal campo. Ragazzo bravo, generoso, altruista; difensore combattivo, grintoso, ma allo stesso tempo pulito ed elegante. Leader della retroguardia insieme a Spolli, “Don Nicola” ha saputo regalare tante gioie al pubblico del Cibali anche in zona gol. Come dimenticare, infatti, la capocciata vincente contro la Fiorentina dell’ex Montella, oppure il tap-in col quale bucò Marchetti sbloccando un Catania-Lazio fermo inesorabilmente sullo 0-0. Gran giocatore, probabilmente uno dei difensori più forti transitati alle falde dell’Etna.
Infine, Sergio Bernardo Almiron. Classico esempio di genio e sregolatezza, talento pregiato macchiato da un fisico cristallino. Qualità e quantità, perfetto sia nella fase offensiva quanto in quella di ripiegamento. Impossibile dimenticare quei momenti in cui l’ex numero 4 prendeva palla nella propria area di rigore, involandosi poi verso la porta avversaria. “Coast to coast” il suo pezzo forte, senza rinunciare neppure ai gol. Peccato che la sua avventura qui si sia conclusa nell’anonimato, perché il ragazzo avrebbe meritato molto, ma molto di più.
Catania si prepara a sfidare i tre ex. Non si sa quale accoglienza verrà riservata loro, ma, conoscendo la nostalgia e il sentimento che solo un tifoso rossazzurro può provare, è lecito aspettarsi che gran parte del pubblico tributerà un bell’applauso ai suoi vecchi beniamini.
Daniele D’Alessandro
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