IL RUGGITO DEL MASSIMINO FA PAURA

A pochi giorni dal primo derby di Lega Pro contro l’Akragas, l’allenatore della squadra agrigentina, Nicola Legrottaglie, ammette che l’uomo più temuto della sfida di domenica prossima sarà il “dodicesimo”, quello che sarà sugli spalti.

L’ex difensore etneo, conosce bene la piazza catanese e sa quanto il pubblico del “Massimino” sia capace di trascinare gli 11 in campo per tutti i 90 minuti del match. Ovviamente, Legrottaglie ha un ricordo lontano del pubblico catanese, risalente all’ultimo campionato di Serie A; stagione disastrosa, sì, ma pur sempre di massima categoria. Il pubblico che affollava le tribune del vecchio “Cibali” viveva il sogno di vedere la squadra della propria città giocare contro le più blasonate Milan, Inter e Juventus. Il pubblico catanese, però, non fa distinzione tra Serie A e Lega Pro e con lo stesso affetto riempie domenica dopo domenica lo stadio con una media di undicimila spettatori (sicuramente non una media da Lega Pro!) e oggi come allora, fa sentire il proprio calore agli uomini in campo.

La sfida di domenica ha il sapore di una rivincita dato che il mercoledì della scorsa settimana il Catania ha perso per 1-0 allo stadio “Esseneto” di Agrigento nella sfida valida per la Coppa Italia di Lega Pro, pertanto, quello di domenica sarà il primo derby di campionato e si giocherà a soli 8 giorni dal più sentito derby contro il Messina.
Tra Catania e Akragas, sarà la prima partita ufficiale, oltre quella già ricordata dello scorso 28 ottobre. Insomma, si passa dalle poche emozioni della Lega Pro alla scarica adrenalinica di vivere due derby in altrettante giornate di campionato: l’ambiente è già caldo e l’affluenza al “Massimino” confermerà i grandi flussi visti nelle quattro partite disputate già in casa.

A dispetto dei derby contro lo stesso Messina o contro il Palermo vissuti negli ultimi anni di Serie A, quindi, il tifo etneo sarà in grado anche stavolta di costruire una stupenda cornice attorno al quadro Catania-Akragas; magari non si vedranno i fuochi pirotecnici e le migliaia di striscioni di “sfottò” visti nel corso dei suddetti incontri, ma le tribune e le curve del “Massimino” torneranno ad emettere quel suono forte e caratteristico di una grande tifoseria, quel “ruggito” che ha inibito avversari provenienti dai più alti palcoscenici del calcio europeo, e che ora è pronto a far paura a tutti quelli che passeranno per Piazza Spedini.

Gli avversari sono avvisati: a Catania si gioca contro dodici uomini e il “dodicesimo” rappresenta proprio un’intera città vogliosa di tante rivincite, a partire dal prato del “Cibali”.

Giuseppe Mirabella

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