CAMBIANO GLI ALLENATORI, RESTA IL PROBLEMA

La dolorosissima sconfitta in casa contro il Melfi darà probabilmente spazio a Giovanni Pulvirenti, che succederà a Petrone, che a sua volta aveva preso il posto di Pino Rigoli. Tre tecnici per completare una sola stagione di Lega Pro sono sicuramente troppi per una squadra che punta a tornare in alto al più presto. Nonostante i diversi approcci, infatti, nessuno dei due coach è riuscito ad imporre costanza al gioco del Catania, che ha subito ancora una volta l’ennesimo ridimensionamento che allontana definitivamente i sogni di promozione diretta e mette in pericolo i play-off.
Sorge il legittimo dubbio che le ripetute cadute dei rossazzurri non possano essere causate semplicemente da cali di concentrazione, che i giocatori dovrebbero acquistare in automatico a questo punto del campionato, essendo tutte le partite fondamentali per l’obiettivo finale. Possiamo ormai affermare con amara certezza che anche la condizione fisica non è stata adeguata agli impegni stagionali: l’Elefante gioca a calcio per 45 minuti, poi si scioglie come neve al sole.
È difficile dire quali siano le corrette precauzioni da adottare oggi. Un carico fisico di un mese che porterebbe costanza durante la partita e ritmo più lento o una preparazione sui 40/50 minuti che miri a chiudere la partita in breve e provare a gestire il vantaggio? Una cosa è certa: così non si può continuare. Ed anche il direttore Lo Monaco, come ha fatto capire ieri in conferenza stampa, ne è assolutamente consapevole.
(Fonte foto: calciocatania.it)

Carlo Maria Castiglione

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