BENTORNATA GRINTA
Quello che si chiedeva, almeno di correre. A dispetto dei limiti tecnici e fisici, ma anche delle voci extra-campo che circolano in questi giorni e che avrebbero potuto ulteriormente destabilizzare un ambiente già depresso, il Catania consegna una buona prestazione, avvenuta in un campo difficile, non conquistando il bottino pieno solo per un pelo, al cospetto di un Teramo rognoso. Passa addirittura dai piedi di Sarno, nel finale, la palla del possibile 1-2 che avrebbe suggellato una rimonta meritata. Quando l’impegno profuso è evidente, lampante, nulla si può criticare agli uomini di Lucarelli che in altre uscite più infelici hanno subito imbarcate storiche. E meritate.
L’aspetto buono della faccenda è che tutto questo si potrebbe migliorare, se il gioco, l’impegno, la concentrazione venissero profuse partita dopo partita, allenamento dopo allenamento. Invece, seppur sospesi nella gioia di aver visto una partita di calcio giocata a buon livello (e già questo fa notizia), è impossibile celare il timore che da qui alla fine dell’anno le gare etnee non possano avere lo stesso tenore. Perché l’incostanza si è dimostrata essere il vero spettro di una squadra che potrebbe vincere con chiunque, ma solo se l’11 che scende in campo è pienamente in giornata, al 100% sia nella mente che nel corpo. Il che non è successo così frequentemente in questa stagione.
I due esterni, Pinto e Calapai, sembrano essere ritornati alle prime giornate in cui non lesinavano affondi, Biondi conferma di essere un tassello fondamentale tra le fila di Lucarelli, Furlan ha fatto rivedere le movenze di quel portiere arcigno visto a Catanzaro. Il centrocampo muscoloso schierato dal mister ha dimostrato di essere roccioso anche se qualitativamente forse un po’ carente.
Niente di trascendentale. Il pedalare fino alla fine dell’anno, con la stessa voglia e grinta, potrebbe riportare più di qualcuno allo stadio. Sperando si sgonfino certi nuvoloni che minacciano Torre Del Grifo…
Simone Caffi
(fonte immagine: calciocatania.it)