ANCORA BARDINI TRA I PALI?
Prima partita ufficiale in rossazzurro per Lorenzo Bardini, livornese classe ’96, è entrato in campo in un clima abbastanza teso, carico di responsabilità e, forse, come inizio, è stato davvero pesante.
La partita in casa contro il Bisceglie ha visto un Catania vittorioso in rimonta… risultato positivo, dunque, ma quello sotto la Nord nel primo tempo è stato un gol così inevitabile? Certo, i commenti non devono essere matrice di insegnamento sul mestiere che svolge il giovane Bardini o, ancor più, quello di allenatore o preparatore di portieri, che siamo certi si svolga con il maggior impegno possibile.
Facendo un passo indietro, pare che mister Novellino voglia dare un segnale di disciplina, mettendo alla pari l’intera nomenclatura residente a Torre del Grifo. Poco importa il CV: la richiesta consiste nei fatti e nella determinazione che si mette in campo.
Trattando proprio questo argomento, “vittima” della novellina ideologia è anche Matteo Pisseri. Forse, il numero 12 etneo ultimamente ha perso un po’ della sua concentrazione. Fare il portiere non è mai stato un mestiere facile, tanto più in categorie come la Serie C, dove trovare un livello tecnico altissimo è sempre difficile. Matteo è stato il portiere titolare da tre anni ed ininterrottamente. È stato sicuramente il migliore dell’intero girone, ma comunque non è un robot.
È fra i più anziani nella nuova era catanese e tra coloro che questa Serie B vogliono raggiungerla anche tirando fuori gli artigli. E forse il problema risiede proprio qui, perché bisogna calcolare che anche i “big” possano avere cali di concentrazione inversamente proporzionali all’aumento della pressione emotiva e delle responsabilità.
Probabilmente Walter Novellino ha deciso che anche lui sia tra coloro da ritemprare per i ritmi di una grande piazza come Catania. Magari ha deciso di dargli soltanto un riposo di 90 minuti, un arco temporale atto a fargli recuperare lucidità, con una salutare vittoria di mezzo, che non può far altro che bene ad uno spogliatoio demoralizzato, poco costante e più volte sfortunato.
Ci si augura un ritorno del numero (1)2 in campo fin dal primo minuto. Si spera nella ricostruzione di quel muro che in questa categoria è stato più volte invalicabile.
(Fonte foto: calciocatania.it)
Giorgio Curcuraci