ANCHE IL MARTINA LA FA FRANCA!

Martina Franca-Catania 1-0. La partita è esattamente uguale alle altre, la sostanza dunque non cambia. Ancora senza gol, senza un’identità, ma soprattutto sprofondando verso la Serie D. È questo il Catania che si presenta in Puglia per uno scontro diretto delicatissimo che, però, gli etnei non riescono ad interpretare così come invece fa il Martina, che propone un atteggiamento da classica squadra con l’acqua alla gola. A nulla serve, almeno per ora, il cambio di guida tecnica voluto dalla dirigenza in settimana, che ha visto l’avvicendarsi di Francesco Moriero al posto di un anonimo Giuseppe Pancaro sulla panchina etnea. I rossazzurri, infatti, sono sempre i soliti giocatori che dimostrano di non avere gli attributi necessari per dare una sterzata ad una classifica che adesso diventa sempre più spietata. Nessuna scossa tattica né mentale apportata dal nuovo tecnico che, ancor prima di occuparsi di schemi e moduli di gioco, dovrà lavorare tantissimo sulla testa dei suoi calciatori, completamente appannati e privi di cattiveria agonistica.

Lo specchio della partita sta tutto in due episodi: il primo è il vantaggio di Baclet al minuto 31, quando Nunzella fa un grossolano errore nel disimpegno ed il centravanti ex Lecce spacca la porta di Liverani con un destro potente; il secondo, invece, si materializza sei minuti più tardi, nel frangente in cui Calderini si trova davanti la porta e fa spegnere sul fondo un pallone che avrebbe potuto appoggiare a Calil per trasformarlo nel gol del pareggio. Inutili sono invece i tentativi del brasiliano e di Falcone nella ripresa, perché Viotti sventa efficacemente la minaccia ed il Catania sprofonda. Eppure quante attenuanti potrebbero essere trovate: dal vento che soffia forte al campo in pessime condizioni; dal pressing asfissiante dell’avversario ad un’insufficiente gestione della partita da parte del direttore di gara. Ma il Catania in tutto questo dov’è? Semplice, non c’è proprio. Lo si capisce dai passaggi agli avversari, dai lanci che si spengono sul fondo, dalle ammonizioni dettate dal nervosismo dei rosszzurri. Gli uomini di mister Moriero, infatti, non propongono mai un gioco degno di tale nome. Il modulo è diverso e la linea mediana è reinventata, incapace però di fare diga. Né Musacci Di Cecco accorciano sull’avversario quando la retroguardia è messa in difficoltà, inoltre non riescono a lanciare gli attaccanti che, dal canto loro, non sanno più come far male. Cinque partite senza segnare, d’altronde, diventa un dato sempre più spaventoso. Moriero ancora non conosce bene la squadra e quindi prova delle soluzioni che però non convincono. Bombagi dietro la punta non è sempre brillante, Russotto e Calderini non illuminano una manovra offensiva che non trova più il suo finalizzatore in Calil. Poi entrano Lupoli e Falcone, ma è ancora incolore la loro prova. Di sicuro l’errore più grande è quello di non inserire un centrocampista, laddove la linea mediana risulta essere in grande difficoltà, a causa di un Di Cecco fuori fase e di un Musacci che avrebbe bisogno di sedersi in panchina per riordinare le idee.

Così il Martina la fa franca. No, non è un gioco di parole, ma si tratta di una preoccupante realtà che attanaglia sempre di più le sorti del Catania. Il club etneo rischia seriamente la retrocessione e, come tutti ben sanno, non naviga in buone acque, considerando la situazione societaria che preoccupa più delle vicende sul rettangolo di gioco. La situazione precipita sempre di più, tanto per non essere pessimisti.

Federico Fasone

Se ti è piaciuto, leggi anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *