ALLA RICERCA DI DAVIS
Quello attraversato nelle ultime settimane – per non dire mesi – da Davis Curiale è un momento di estrema difficoltà.
Un vortice negativo, infatti, sembra aver inghiottito in un sol boccone il numero 11 rossazzurro.
Un tunnel oscuro, buio, dentro il quale pare proprio non si riesca a intravedere un minimo spiraglio di luce. Da bomber principe dell’Elefante nell’annata 2017-2018, con tanto di titolo di capocannoniere dell’intera categoria meritatamente conquistato (15 centri), Davis è stato vittima di un’involuzione a oggi ancora tremendamente in atto.
Sia durante la passata gestione Sottil-Novellino che agli ordini di Andrea Camplone, l’ex attaccante del Trapani non è stato più in grado di garantire ciò che si richiede a un calciatore del suo calibro: fare la differenza.
Appena 4 gol nelle ultime 36 presenze in campionato, prestazioni incolore, errori marchiani e un’avulsione preoccupante dal gioco proposto dalla formazione etnea.
Da protagonista assoluto, dunque, a mera comparsa da ultimo spezzone di partita nel giro di poco più di un anno: questo, dice, la parabola discendente del ragazzo classe 1987.
Tuttavia, la storia insegna che basta poco per riaccendere fuoco e ardore nel cuore di un centravanti. Una rete fortunosa, una grande giocata o una prova di alto livello, ad esempio. Basterebbe questo, probabilmente, per permettergli di sbloccarsi soprattutto dal punto di vista mentale.
Il Catania aspetta, spera nella rinascita del suo puntero, ma il tempo stringe. La palla passa a Davis. C’è spazio fino a gennaio per tornare ad essere il vero Curiale. Altrimenti, una volta apertasi la finestra invernale di calciomercato, un possibile addio si configurerebbe come ipotesi assolutamente da non scartare.
Daniele D’Alessandro
(Fonte foto: calciocatania.it)