A -11 È VERAMENTE DURA

Potenza, Catanzaro, Bisceglie. Tre sconfitte, tre delusioni amare, tre prove che forse ci dimostrano che qualcosa, o più di qualcosa, andrebbe rivisto. Perché sia chiaro, si può perdere, nel calcio succede spesso che le cose vadano come non puoi nemmeno immaginare. Esistono però vari modi di affrontare le partite: quello di non giocare, quello di consegnare la gara in mano agli avversari senza riuscire mai a contrastarli è di certo la peggiore, specialmente se questo leit motiv si ripete oramai ciclicamente.

Fino ad oggi, la classifica, al netto di un solo match disputato in meno, parla chiaro: il -11 dalla Juve Stabia, significa, in altre parole, -11 dalla zona promozione. Un distacco che potrebbe anche ridursi a -8, proprio in virtù della partita di recupero con la Viterbese, ma che al momento gela il cuore dei tifosi.

E se da un lato è vero che la seconda posizione occupata dal Rende e dal Catanzaro dista solo 3 punti, è anche vero che questo dato, per chi vuole voler vincere il campionato, deve contare poco o nulla. Come conta poco che il Trapani, quarto a 26 punti, si trovi a soli due lunghezze di distacco con gli etnei. Ciò che importa è raggiungere la vetta e per farlo servono necessariamente dei numeri da primi della classe.

Numeri che invece ci raccontano come la differenza con le vespe campane rimanga sostanziale: alle 19 reti messe a segno e le 12 subite dai rossazzurri , gli uomini di Caserta rispondono con 31 gol fatti e solo 7 incassati.

Certo, a dicembre non c’è niente di definitivo: da qui alla fine del campionato, le occasioni per avvicinarsi alla vetta non mancheranno di certo. Per vincere su tutti però bisogna però che torni forte, preponderante, impetuosa, la voglia di essere i migliori e di dimostrarlo sul campo.

Simone Caffi

(Fonte immagine: calciocatania.it)

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