Gianvito Plasmati è stato l’ultimo acquisto, nel mercato estivo, del Calcio Catania. Arrivato un po’ in sordina e totalmente fuori forma, si è dovuto allenare tanto per ottenere un’adeguata condizione fisica.

Dopo diciotto gare di campionato sono pochi i minuti da lui disputati, mai una partita dal primo minuto e, spesso, gli sono stati preferiti dei giovani ex primavera. Certamente, per dargli maggiori possibilità, il gioco della squadra dovrebbe subire dei radicali cambiamenti.

Al momento il modulo prediletto da mister Pancaro è il 4-3-3, con punta centrale Calil, che gioca a pieno regime per tutta la squadra, toccando tanti palloni e partecipando in maniera attiva alle azioni. Totalmente differente dal gioco che si attuerebbe con Plasmati prima punta. A quel punto, infatti, servirebbero cross in area di rigore, sui quali un uomo alto 1,98 potrebbe dire la sua in materia di gol. Per permettergli di giocare nelle migliori condizioni, si dovrebbe passare o ad un 4-4-2, con Calil che tornerebbe a giocare nel suo ruolo di seconda punta o, nondimeno, ad un 4-2-3-1, arretrando alla trequarti il brasiliano per poter sfruttare a pieno le ottime sponde che sa sfornare Gianvito.

Una sola la rete siglata sino ad adesso da Plasmati, ma molto pesante: quella all’Akragas chde ha portato al pareggio del definitivo 1-1. Poi solo pochi spezzoni di partita, gli ultimi dei quali ad Andria ed in casa contro il Monopoli. In ambedue i casi il suo ingresso è apparso decisivo in termini di pericolosità: un palo dopo un perfetto colpo di testa nella prima partita, ed una conclusione pericolosissima ben parata dal portiere del Monopoli nella seconda, gli hanno tolto la gioia del gol.

In un campionato dove l’effettiva forza del giocatore appare superflua se non accompagnata da forti motivazioni, perché non dare qualche possibilità in più ad un attaccante che, quando è stato chiamato in causa, si è sempre fatto trovare pronto?

Gabriele Indelicato