CRONACA DI UNA “VENDITA” CHE NON C’È MAI STATA!
Era il 20 luglio scorso, a quasi un mese di distanza dallo scaldalo calcioscommesse che aveva investito come un ciclone, in piena estate, il Calcio Catania. Quel giorno Nino Pulvirenti sì presentò in veste ufficiale davanti a telecamere, microfoni e taccuini, per la prima volta non più come presidente ma unicamente come proprietario del club rossazzurro. Durante quella nota conferenza stampa, in quel di Torre del Grifo, il patron rossazzurro ufficializzò la ferma volontà di vendere la società Calcio Catania S.p.a., senza alcuna remore o dubbio di sorta. È questo, in fin dei conti, il punto di partenza storico-temporale dal quale iniziare il nostro percorso, analizzando i vari passaggi legati a una vendita che non c’è mai stata e – a questo punto – pare non ci sarà. Come, d’altronde, noi di cataniachannel.com abbiamo sottolineato e ribadito in tutti questi mesi, senza mai cambiare avviso, dati alla mano.
Si giungerà, quindi, all’atto finale, sempre di questo percorso di pseudo-vendita, che coinciderà con la conferenza stampa, in programma domattina alle ore 11, che vedrà protagonista il direttore generale rossazzurro, Pippo Bonanno. Cosa avrà da dire? Quale sarà la “novità”? Trasferirà ai cronisti – e di rimbalzo a città e tifosi etnei – il nuovo pensiero di Nino Pulvirenti? Un appuntamento non previsto, quello di domani, per certi versi anche sorprendente, specie dopo la magra figura della squadra sul campo sabato scorso contro il Benevento. Ebbene, nei giorni scorsi la nostra redazione ha lavorato alacremente sull’argomento cessione del Calcio Catania S.p.a. La situazione di stallo di questi mesi, dovuta anche a uno stato di apparente immobilismo da parte dello studio legale Abramo, incaricato dalla Finaria S.p.a. (società che ingloba l’intero pacchetto di attività riconducibili a Nino Pulvirenti, eccezion fatta per la catena di supermercati “Fortè”, quest’ultima di competenza della “Meridi”) di raccogliere, valutare e gestire le richieste d’acquisto provenienti dagli acquirenti che si sono fatti avanti concretamente (Integra Consulting SA e Gruppo Villar, n.d.r.).
In buona sostanza domani si attende il responso. Ovvero, per bocca di Bonanno, il chiarimento, una volta per tutte, della situazione societaria del Calcio Catania. La società verrà dichiarata non più in vendita? Pulvirenti ci ha ripensato? Qui, in ogni caso, va fatto un doveroso distinguo: il club, nell’eventualità in cui deciderà di non vendere più, non sarà più ritenuto cedibile unicamente per scelta da parte della proprietà o verrà posta all’attenzione la “mancanza” di acquirenti che, dunque, avrà portato – ripetiamo eventualmente – a questa decisione? Ed è proprio questo il dilemma che andrebbe chiarito. Perché, secondo le nostre indiscrezioni, l’interesse manifestato dalle due cordate, quella svizzera con a capo Massimo Biondi, con l’attenta regia di Renato Marletta che ben conosce la realtà catanese, così come l’altra cordata sudamericana guidata dall’advisor Federico Balzano, secondo i dati in nostro possesso è stato ed è reale, con tanto di documentazione presentata allo studio legale Abramo. O, comunque, è stato fatto il tentativo di presentarla…
Già il 21 luglio scorso, ovvero il giorno successivo all’ufficializzazione da parte di Pulvirenti di vendere, la Integra Consulting SA si era rivolta direttamente al Calcio Catania, inoltrato una prima richiesta per aprire un tavolo di trattative. Intenzione manifestata qualche giorno dopo dagli stessi referenti incaricati dalla fiduciaria elvetica con un intervista televisiva rilasciata all’emittente siciliana Telecolor. Si arriva alla data del 5 agosto quando lo studio legale Abramo, raccogliendo la volontà dei professionisti delegati per conto della Integra Consulting SA, ha confermato la volontà della Finaria S.p.a. di voler cedere interamente il pacchetto azionario (dentro anche Torre del Grifo, chiaramente). Da lì a poco, l’8 agosto, si è materializzata la retrocessione d’ufficio in Lega Pro, con tanto di penalizzazione pesante (inizialmente -12), per il Calcio Catania, elemento determinante in sede di trattative di vendita. Ecco che subito dopo, il 12 agosto, è entrato in scena Balzano per conto di Villar, una volta conosciuto il destino del Catania. Poco prima di Ferragosto, infatti, è arrivata la richiesta allo studio Abramo (che immediatamente dopo ha lasciato tutta la questione in stand-by per le agognate ferie estive) da parte della cordata sudamericana interessata. Primo e ultimo contatto, in pratica, tra le due parti. Tant’è che sia gli svizzeri prima che Villar e soci dopo hanno per così dire gettato la spugna alla luce del mancato venirsi incontro manifestato dalla parte venditrice. Si arriva, infine, al 30 ottobre scorso, poco più di un mese fa, quando la Integra Consulting SA, per mano dell’avvocato Ciancio, lancia un comunicato in cui chiede espressamente al Calcio Catania di prendere definitivamente una posizione in merito alle trattative di vendita, rispettando le richieste e la disponibilità manifestata una volta di più dalla fiduciaria elvetica.
In tutto questo, proprio in virtù del discorso legato alla vendita della società, non vanno dimenticati i debiti pendenti che il Calcio Catania deve riconoscere al Comune di Catania, nella misura di oltre 250 mila euro in merito alla concessione del Massimino degli anni passati; così come il mutuo in essere (11 rate rimanenti da 3 milioni di euro l’una) col Credito Sportivo, relativamente al centro di Torre del Grifo. Ultimo dato, ma non meno importante, la sentenza emessa dai magistrati Maiorana, Motta e Zema, del maggio 2013 in Corte d’Appello di Catania, che sancisce come il 25,5% delle quote societarie del Calcio Catania appartengano agli eredi Massimino, Enrico nello specifico, figlio di Salvatore. Quest’ultimo si era reso fideiussore della società etnea, nei primi anni ’90, per un credito pari a 707.545,95 euro (1 miliardo e 370 milioni delle vecchie lire) che proprio i Massimino vantano a tutt’oggi dal Calcio Catania. Sentenza, chiaramente, impugnata dal Calcio Catania.
24 ore ancora, insomma, di attesa per la città etnea e i tifosi rossazzurri per conoscere finalmente la reale situazione societaria che si annida in seno al Catania. L’interesse è ai massimi livelli: tifosi in allerta.
Francesco Ricca
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