Il silenzio per “gli innocenti”
Ore 22:24 di ieri, venerdì 23 gennaio 2015, si è appena concluso il match di campionato, al Massimino, tra Catania e Pro Vercelli con la larga vittoria degli etnei: ai microfoni di Sky, con tanto di regolare backdrop in prossimità dell’ingresso del tunnel che porta agli spogliatoi, si presenta il mattatore del match Emanuele Calaiò, capocannoniere rossazzurro e autore di una doppietta che ha riportato – finalmente – il Catania al successo. E fin qui nulla di strano… Sky paga profumatamente i diritti tv della Serie B, di conseguenza i tesserati – e quindi le società cadette – non possono “esimersi” dal confronto immediato a bordo campo, nemmeno il Catania in pieno regime di silenzio stampa. A quel punto i cronisti locali, per intenderci quelli chiamati quotidianamente a raccontare i fatti e i misfatti del club etneo, si sarebbero aspettati un minimo di buon senso da parte della societa rossazzurra, nonostante il perdurare di un silenzio stampa, confermato anche a fine partita, che, a quanto pare, non vale per tutti! O per lo meno vale per la stampa locale…
Da premettere: la scelta del silenzio imposto a dirigenti e calciatori, come sottolineato da più parti, non è servito di certo ad ammorbidire il dialogo tra squadra e tifoseria, piuttosto l’ha inesorabilmente inasprito. Ma tant’è, a fine partita non si è presentato nessuno dinanzi agli “innocenti” giornalisti catanesi presenti regolarmente in sala stampa, nuovamente costretti a raccattare microfoni e taccuini senza uno stralcio di virgolettato. Il lavoro di cronista sportivo lo si svolge ugualmente, per carità, seppur senza dichiarazioni ufficiali. Risulta, però, una decisione inopportuna quella di far parlare un proprio tesserato, appunto Calaiò, solo con la stampa nazionale e non con la categoria dei giornalisti catanesi, di cui faccio parte. Appunto, per la mancanza di buon senso di cui sopra.
Confidando in un futuro migliore, non solo in campo ma soprattutto fuori dal campo, continueremo a raccontarvi le sorti della squadra rossazzurra… in silenzio o meno!
Francesco Ricca
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