CALARSI NELLA REALTÁ
Sia chiaro: nello sport sognare è un diritto e quando si scende in campo lo si fa per vincere, sempre. Sia altrettanto chiaro: lo sport ci ha abituato ad imprese inaspettate. Basti pensare alle ultime Olimpiadi. Tuttavia, dal sogno è necessario distinguere la realtà, ovvero ciò che sulla base di una scala di parametri tangibili può determinare gli obiettivi da raggiungere.
E ad oggi, in casa Catania, questa realtà è ben lontana dalle intenzioni elencate in estate quando si parlava di costruire una squadra in grado di lottare per la promozione in Serie B. E invece, dopo quattro giornate di campionato, la classifica vede la compagine rossazzurra relegata nei bassifondi della classifica, con tre sconfitte e una sola vittoria all’attivo.
Certo, si può e si deve fare di meglio. Ma forse si deve anche iniziare a calarsi nella dimensione di una stagione in cui, dal punto di vista strettamente tecnico, il traguardo principale è l’ottenimento di una salvezza tranquilla. Abbassare l’asticella delle aspettative è forse quindi condizione necessaria per liberare questo gruppo (in molte sue componenti giovane e ancora acerbo per una piazza come Catania) da eccessive pressioni e, nello stesso tempo, stabilire insieme alla tifoseria una sorta di unità di intenti e remare tutti dalla stessa parte. Chiedere quel che si può chiedere, insomma. Senza voli pindarici. Se poi arriva qualcosa in più, che ben venga, ci mancherebbe. Non è più tempo, invece, dei colpi di bacchetta magica miranti ad oscuare una realtà più difficile che mai. Lunedì si va a Catanzaro in uno scontro difficile che non vede certo il Catania partire con i favori del pronostico. Ma chissà che un approccio mentale più leggero e sbarazzino non possa dare un quid in più al team di Baldini.
Antonio Longo
Foto: calciocatania