È un Catania che si forma e prende forma, quello targato Sigi. Ieri è arrivata l’ufficialità dell’ingaggio di Vincenzo Guerini in qualità di responsabile dell’area tecnica.

Un uomo, un professionista legato indissolubilmente alla terra del vulcano. Tutto è iniziato nella stagione 2000/2001 quando, durante la prima gestione Gaucci, viene chiamato ad allenare la squadra rossazzurra al posto dell’esonerato Ivo Iaconi, salvo essere congedato dopo pochi mesi e ancora nuovamente richiamato per il finale di stagione segnato dalla sconfitta in finale playoff contro il Messina. Sembra finire qui il rapporto tra Guerini e il club etneo, che nel frattempo nell’estate 2001 punta su Aldo Ammazzalorso per tentare l’agognata scalata in cadetteria.

Ma, dopo due anni, la strada del tecnico di Sarezzo torna ad incrociarsi con quella del Catania. È ancora una volta Gaucci a richiamarlo nel 2003 (dalla 30° alla 38° giornata), alla prima stagione in Serie B dopo la promozione avvenuta il 9 giugno 2002 in quel di Taranto. Un campionato tormentato quello 2002/2003, con numerosi avvicendamenti in panchina, deciso poi – come molti ricorderanno – in Tribunale con il famoso “caso Martinelli” che provocò un caos colossale e di fatto obbligò la FIGC ad una riforma dei campionati (Serie B subito a 24 squadre e Serie A 2004/2005 che sarebbe passata da 18 a 20).

Momenti caldi, a volte sportivamente drammatici, quelli vissuti da Guerini con il Catania. Momenti di passione che probabilmente hanno innescato la scintilla e lo hanno portato ad innamorarsi di questi colori e di questa città (da allora è di fatto diventato catanese adottivo). Adesso a 66 anni suonati una nuova affascinante sfida sotto il vulcano; ancora una volta in un momento complicato per la storia recente del club etneo, impelagato nelle sabbie mobili della serie C, con la voglia di tornare in quei palcoscenici che gli competono.

Antonio Longo

Fonte foto: calciocatania.it