23 LUGLIO 2020
Il 23 luglio non sarà mai più una data qualsiasi.
Per Catania, oggi, entra di diritto in quel ristretto novero di ricorrenze che al solo pensarci un infinito numero di brividi inizia a correre immediatamente lungo la schiena.
Catania, oggi, era bellissima.
Il sole la baciava in fronte, tremendamente bollente ma allo stesso tempo pieno di amore.
Il cielo, celeste d’incanto, completava lo scenario perfetto di un giorno destinato a diventare pura leggenda.
Dalla prima mattina, l’atmosfera si poneva subito speciale, una di quelle che capisci immediatamente porteranno ad un epilogo indimenticabile.
La città, sospesa tra le onde della tensione e la riva della felicità, era tutta lì.
C’erano i tifosi, indomabili difensori della storia, anche questa volta in prima fila ad assistere il destino della loro favolosa creatura.
C’erano i giornalisti, a lavoro sotto i 35° e pronti alla qualsiasi – chiunque indistintamente – pur di svolgere con dignità e competenza la propria professione e portare alla gente l’annuncio tanto atteso.
C’erano tutti. Tutti insieme, tutti uniti in un lungo e stretto abbraccio, nella speranza di varcare le porte di un futuro radioso.
La bellezza del dì odierno sta proprio qui. Da tempo, da tanto e troppo tempo, non ci si raccoglieva così, in un corpo e un’anima, volgendo lo sguardo al medesimo orizzonte.
Quell’orizzonte che, maestoso nella sua immensità, si è stagliato agli occhi di tutti alle 11.50.
Momento cruciale, istante che resterà scolpito nella memoria perenne.
Momento in cui la Catania del pallone è tornata a riappropriarsi, in ogni sua singola persona, della propria fierezza, del proprio orgoglio e della propria passione.
23 luglio 2020: il romantico romanzo dal titolo “11700” si arricchisce di un nuovo, meraviglioso, capitolo.
Daniele D’Alessandro
(Fonte foto: newscatania.com)
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